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domenica 25 maggio 2008

Correre Trail: Lago di Baratz.Pineta di Porto Ferro.Cala Porticciolo.Stupendo

Stamattina con il mio amico carbiniere Sebastiano ci siamo allenati in vista del trail di sabato prossimo..quale modo migliore per prepararsi se non simulare le difficoltà del percorso che andremo ad affrontare? Vicino ad Alghero, a qualche km, esiste un'area che fa al caso nostro.
Nei pressi dell'unico lago naturale della sardegna, il Lago di Baratz(alimentato da una fonte sotterranea), si estende una folta pineta che deborda verso il mare sino ad arrivare all'ampio golfo di porto ferro.


La pineta è adagiata su un esteso sistema dunale, il che si traduce, in strade sterrate e sabbiose. Un saliscendi tortuoso, le cui variazioni di pendenza sono lasciate alla bizzarria della natura. Abbiamo parcheggiato perciò la macchina nei pressi del Lago e ci siamo introfulati come 2 cinghiali nel fitto della boscaglia.
La pineta è attraversata, come potere vedere da questa foto aerea di Google Earth da delle lingue di sabbia, che in gergo chiamo i Sabbioni.La prima parte del percorso prevedeva appunto di attraversarne un paio..seppur freschi, la durezza di percorrere questi tratti sabbiosi si è fatta sentire tutta, cuore in gola, scarpe semisprofondate nel terreno, si cercava come si poteva di arrivare alla sommità dei dossi naturali, per poi tuffarsi agili in discesa(l'istinto bambino avrebbe imposto una bella ruzzolata). Zigzagando ci siamo avvicinati, dopo qualche km(4), alla spiaggia di Porto Ferro, immensa per estensione. Ne abbiamo lambito il lato sinistro(rispetto alla foto di Google Earth, o destro se osservate la foto qui sotto)

Porto Ferro non era la meta, ma una tappa di passaggio del nostro giro outroad.Siamo saliti al livello della strada,inerpicandoci come le capre su per la Costiera, a quel piazzale dove ho fatto l'arrivo del mio lunghissimo di 36 km se ricordate il video, quando preparavo la maratona di New York.
Duecento metri d'asfalto, uscendo dal piazzale, e poi svolta a destra, percorrendo una strada interna che corre parallalela alla Costa, un lungo rettilineo sterrato di 4km, che congiunge Porto Ferro alla Caletta del Porticciolo. Non immaginate un percorso monotono tutt'altro, si è sempre all'interno di una pineta, la strada è molto larga, ma i saliscendi si susseguono uno dietro l'altro, non si riesce mai a vedere l'orizzonte, come potrebbe far suppore la foto di Google Earth, ma solo la successiva salita..Il terreno è misto terra/pietra..quando si è in discesa bisogna fare molta attenzione..Sebastiano andava come un furetto. Lui è siciliano di origini e lungo il tragitto, che non conosceva è tutto un "minchia"..per la bellezza del posto in cui siamo immersi, per la durezza del percorso...alla fine è contagioso e nelle esortazioni interiori che mi davo per proseguire usavo il suo intercalare!!


Arrivati al Porticciolo, un'altra splendida cala, lì iniziava il nostro ritorno.. Le mie sensazioni? Aver percorso 8km, con la convinzione di averne fatti almeno 5/6 in più..le gambe bruciavano calorie a più non posso sottoposte alla continua variazione del terreno, e questo creda influisca anche mentalmente: cioè non si può mai mettere il pilota automatico quando si corre su questi sterrati.
Dicevo del Porticciolo..siamo scesi fino in spiaggia alla ricerca della stradina che da satellite ho visto bordeggiava la scogliera per rientrare a Porto Ferro. Rispetto alla spiaggia, la stradina stava 50 metri più su e l'unico modo per arrivarci è stato rifare le capre salendo sul costone (il km che conteneva questo tratto l'abbiamo fatto a 9'/km).Trovata la strada, con la baia di Porto ferro nel mirino, ed i miraggi dell'acqua che iniziava a toccare la riserva nella mia bottiglietta, abbiamo iniziato a bordeggiare la costa.

Una stanchezza progressiva mi stava attanagliando. A rivitalizzarmi un pò è stato il reintrufolamento, verso il 13°km, nella Pineta di Porto Ferro, un altro sabbione per gradire, quello che corre parallelo alla spiaggia e arriva nei pressi della Torre aragonese sul lato orientale della baia.
Mi sono esaltato e l'ho fatto a tutta, in un barlume di lucidità(o di pazzia), un km secco di saliscendi sabbioso, lasciando indietro Seba forse per la prima volta..ma ahi se l'ho pagata. Toccata la torre e giratomi, il buio. Ho avuto solo la forza della disperazione per riuscire a risalire la stradina dell"Eremita", che riportava al piazzale del lago di baratz, alla strada asfaltata e alla nostra macchina. Se non mi son fermato a camminare è stato solo grazie ai minchia di Sebastiano che mi incitava. Il ritorno definitivo all'asfalto mi ha comunque regalato gli ultimi 700 metri a 5'20".. 17,6km in 1h50..gli occhi pieni dello spettacolo naturale ed una sola certezza: a Bidderosa sarà dura..ma venderò cara la pelle

7 commenti:

monica ha detto...

minchia....mi sembrava di essere li con voi :-) a me questi percorsi fanno un po' paura ma sotto sotto vorrei davvero provare un giorno a fare una gara off-road...

Ezio ha detto...

Che posti! Spettacolare correre li' in mezzo! Complimenti....

Massimo ha detto...

fantastico...! che dire....,vorrei essere li'!

Anonimo ha detto...

eccome se sarà duro.....appunto per quello sarà puù divertente....fosse facile che gusto ci sarebbe?????ne tranciamo quanti ce n'è sabato prossimo

franchino ha detto...

Posti stupendi, complimenti per l'allenamento!

giampytec ha detto...

Ti diffido dal continuare a raccontare e rendere pubbliche foto che rappresentano uno dei posti più belli che ho mai frequentato in vita mia. Tutto ciò mi pare fatto con cattiveria e con l'intento di farmi rosicare all'inverosimile. Se tale atto dovesse perpetrarsi mi vedo costretto ad adire alle vie ..aeree e a presentarmi come ospite vita natural durante della tua residenza all'alguer.
Ovviamente in compagnia di mia moglie e dei tre bimbi tre!!

Anonimo ha detto...

Anche a me è piaciuto il tuo resoconto e soprattutto i posti. Hai fatto un'ottima promozione turistica per la Sardegna! Adesso però vacci piano coi Km, che la gara è tra poco! E poi cmq avendo corso una maratona poco tempo fa, di fondo ne hai di sicuro. Cerca di arrivare riposato e pimpante. Mic