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domenica 26 ottobre 2008

Maratona di New York un anno dopo

Dedicato a tutti quelli che hanno un sogno nel cuore ed in particolare a quelli che stanno inseguendo il loro sogno americano: correre la maratona di New York. Ho ancora marchiati col fuoco i ricordi di un anno fa e dell'impatto emotivo che quella gara, quella città, ebbero su di me.

L'anniversario di quella data scatta tra poco, ma gli amici che stanno andando a correrla sono già in partenza, per questo volevo render loro omaggio già da adesso, perchè leggano le mie righe.
Ho un coacervo di sensazioni interiori che fatico a rendere con la tastiera. Mi viene da sospirare, alzo lo sguardo e guardo il quadro che c'è qui in camera mia, questo
Inferno e ritorno. E' il viaggio di ogni maratoneta, quello dentro se stessi e dentro la fatica che scava l'anima, ma non la vince. Alla fine risorgiamo sempre. In questi istanti sulle strade di Venezia, di Istambul ci sono amici che stanno conducendo la loro battaglia sportiva, il pensiero va anche a loro.
Ripropongo qui il mio racconto ed il video celebrativo di quella gara. Torniamo indietro di un anno e lasciamo la parola al Mathias del 2007.
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La mia New York

E' difficile da raccontare con le parole quello che ho vissuto. New York in sè, e la sua maratona in particolare, rappresentano qualcosa di sconvolgente, che ti rimane marchiato nell'anima! La città ti avvolge con le sue milioni di braccia lungo le strade. Abbraccia i top runners, eleganti e potenti nel loro gesto, e anche quelli come noi, i Mathias le Aline, i Daniele e i Nicola, che corrono confusi insieme a tanti altri nomi, nella mischia, in fondo. Ciascuno di noi corridori ha una storia da raccontare, appena celata dalla faccia sorridente delle prime miglia, o dalle smorfie delle ultime e loro, i newyorkesi, questo lo capiscono..incitano tutti allo stesso modo, sanno che dietro ai runners c'è una ragione profonda che li spinge a macinare miglia su miglia, e anche se non la conoscono, la rispettano!Chi l'avrebbe detto, per quanto mi riguarda,se corro con la memoria al mio passato, di potermi ritrovare su quella linea di partenza..Ricordo ora tutto quasi con dolcezza: scherzi del destino, reagire ad un vaccino quello dell'antipolio all'età di 5 mesi, una poliomelite spastica alla parte destra del corpo..e qualche inconveniente, un piede equino ad esempio, allungato solo a 4 anni grazie ad un accurato tagliuzzamento del tendine d'Achille, tutt'ora la non completa rotazione del piede destro..io correre? ma se a scuola per questo dannato problema, durante la fase dello sviluppo, l'ora di educazione fisica la vedevo dalla panchina...eppure..sono lì, cavolo, sul ponte di Verrazzano..io uguale agli altri, la mia storia una tra le tante. Elicotteri in cielo ci ricordano che siamo in diretta su decine di emittenti, mancano pochi minuti al via e io lì vicino ai pace maker delle 4h15m/4h30m. Ho appena salutato con un abbraccio mia sorella che partirà più indietro. Con lei ho condiviso tutta quest'avventura, comprese le ore che non passavano mai dell'alba, accampati sui prati, sdraiati a trovare le energie, a mangiare, a fare le file per i bagni.. e l'adrenalina che sale sale..Poi piano piano la gente inizia a camminare, davanti il cannone ha dato il via, ma qui in fondo ci vorrà ancora molto tempo..minuti interminabili, in cui sei alzato in punta di piedi a vedere se là in lontananza le migliaia di persone che ti precedono, stanno iniziando a correre..Quando imbocco il ponte e inizio ad accennare i primi passi di corsa è già passato un quarto d'ora circa.. ci son dentro, è iniziata la mia maratona di New York..faccio in tempo a fare un km e sulla discesa del Verrazzano, l'ennesimo bisogno fisiologico mi si presenta in tutta la sua urgenza..siamo ancora sul ponte, molti runners con ugual problema si spostano a lato e fanno pit stop..li imito, ma lo stato emotivo mi gioca un brutto scherzo e passa più di un minuto prima che mi reinfili definitivamente nella corrente dei corridori..E' bello correre insieme agli altri, è la prima volta per me e guardo quasi con stupore i miei compagni di avventura, chissà loro come si sentono, poi finisce il ponte e New York ci mangia:l'impatto con Brooklyn è caldissimo!..il nome sulla maglietta mi rende protagonista, mi chiamano, storpiano il mio nome "Mathaas"..Io corro sul lato della strada e do il cinque a decine di persone.Mi sento quasi un eroe per qualche istante, durante le frazioni di secondo in cui io e i supporters incrociamo gli sguardi..Passano i km che neanche me ne accorgo, ho un ritmo lento,freno a mano tirato, oggi importa solo arrivare e assaporare ogni istante di questo sogno..l'orologio lo guardo pochissimo, tanto ci pensa il microchip attaccato alla scarpa a notificare a fidanzata, parenti e amici, come sto andando... dopo una quarantina di minuti una mano sulla spalla, è l'amico Daniele, contento del suo ginocchio che ancora regge..si sta divertendo anche lui..e poi poco più avanti Nicola..con il quale ci faremo compagnia, a momenti alterni, per almeno 22 km.."Aizzare" il pubblico stanca, così ogni tanto mi rintano in mezzo al gruppo, devo durare a lungo e sarebbe un peccato afflosciarsi prima del tempo.. Sfilano decine di complessini, suonano musica che ti galvanizza e ti spinge in avanti come una molla. Personaggi improbabili, vestiti in modo stravagande, mi superano..ho visto superman passarmi baldanzoso, l'ho risuperato qualche km dopo mentre andava al passo!...sarà incappato in un rifornimento alla criptonite :-)I rifornimenti..drammatici momenti per me..bere da un bicchiere di carta in corsa è operazione tutt'altro che semplice, la prima sorsata anzichè in bocca finisce automaticamente in faccia, sono tutto appicicaticcio di gatorade..inevitabilmente freno per riuscire a bere qualcosa ed è in questi istanti che Nicola mi raggiunge o allunga..lui ha una macchina fotografica di quelle usa e getta, ogni tanto mi fa scattare in avanti e girarmi a fargli foto..saranno uscite chissà come.. parlando con il mio compagno di sofferenze passiamo il Polansky Bridge..la mezza maratona, con la quale ci immettiamo nel Queens..chiaccherare distrae dalla sofferenza, anche se ogni tanto Super Bond (soppranome di Nicola) fa delle uscite angoscianti.."mancano ancora 20 km oh"... :-)Il percorso fino a quel momento è stato solo apparentemente piatto..in realtà queste strade americane sono tutte un sinuoso sali e scendi..ci sono dei tratti in cui la strada sale in modo continuo, come nei pressi del quartiere ebraico..che strani a proposito i tipi con la barba lunga..a loro non è che fregasse molto della maratona e infatti in questo tratto ho notato un brusco calo di pubblico..Dopo il Polansky bridge è tutta un'attesa..so che sta per arrivare il ponte maledetto, lo spartiacque tra la maratona spensierata e quella di fatica, il Queensborought bridge..lo vedo da lontano..la strada ha un andamento per cui si possono notare le teste dei corridori davanti che stanno iniziando la salita del ponte.. siamo attorno al 26° km.. passi dall'incitamento al silenzio, solo il rumore dei passi dei corridori..La prima parte del ponte è al buio, dentro la galleria..c'è chi urla, chi intona l'inno americano..poi si esce dalla galleria e alla nostra sinistra Manhattan e il suo skyline..ma non fai in tempo a godere di questo panorama, che potenti raffiche di vento gelido ti prendono trasversalmente, capisci qui tutta la durezza del ponte, e non sei neanche alla cima..c'è chi inizia a camminare..io mi sento ancora bene e chiedo permesso, supero pace makers scoppiati (ma non dovevano tenere un certo passo? ce ne fosse uno che ha tenuto il ritmo che aveva indicato sulla maglietta!!)..sulla discesa cartelli simpatici dell'organizzazione ci ricordano che "Ora viene la parte più facile"...ironizzano!Scesi dal ponte è il delirio, lo scenario cambia..la strada si allarga, siamo sulla First avenue, in piena Manhattan ( dal nome indiano isola delle colline :( ) e le persone ai lati delle strade si sono moltiplicate a dismisura, è tifo da stadio allo stato puro, un attimo di commozione, condito dalla voglia di accellerare, aumento leggermente..è qui su questa lunga strada che porta al Bronx che qualche km dopo, attorno al 30° perdo di vista Nicola..ora sono solo..sale e scende la First avenue..in modo molto più accentuato..le gambe inizio a sentirle...sono dure, ma vado.. Sto sul lato destro della strada, supero centinaia di persone che camminano, sono in perenne corsia di sorpasso.. il Bronx al 32°km ci da il benvenuto..lo si raggiunge con l'ennesimo ponte, quanto li odio i ponti..case colorate di viola, musica di rocky..non manca molto, le signorine del gatorade scandiscono le miglia alla fine.. si rientra in Manhattan ad Harlem, ho freddo e un pò di fame..già qualche km prima avevo accettato delle banane dal pubblico..accetto anche degli spicchi di arancia, che succhio avidamente..si scende verso central Park..35°km, scene di disperazione ai lati della strada..una runner è stesa sul marciapiede e si contorce piangendo..è circondata dai medici..capisco tutto il suo dramma, manca così poco all'arrivo e una crisi fortissima la sta costrigendo al ritiro..penso a mia sorella, chissà dove sarà in questo momento..spero che a lei vada tutto bene!Cala la luce, la vista degli alberi di central park attenua la sofferenza delle mie gambe che stanno diventando blocchetti..ma supero continuo a superare persone, non mi ferma più nessuno..sono alla resa dei conti,ho rotto ogni argine..Sono quel ragazzo seduto sulla panchina durante le ore di ginnastica, che ora si sta prendendo la rivincita..fate largo, ho corso meno di voi..ho tanta strada da recuperarvi, lo faccio così, a mio modo..Una carica interiore più forte di qualsiasi sofferenza mi spinge in avanti, la sofferenza in fondo come scrivono qui sui cartelli è temporanea..quello che rimarrà per sempre sarà l'impresa che sto per compiere!.. Le gambe non le sento più..supero i miei limiti, i 36 km dell'allenamento..i 37 e così via..e in un soffio sono sopra i 40, mi trovo in un equilibrio fragilissimo, se accellerassi di solo qualche secondo mi partirebbero i crampi, mi sento un vaso di cristallo, ma Columbus circle è là, lo vedo..è là che si svolta dentro il parco e da lì mancano poche centinaia di metri.. mi viene da piangere ma non ho lacrime, sono tutte scivolate via col sudore, ma mi commuovo eccome se lo faccio..lo vedo il traguardo, in un istante penso alla mia vita, a quanto in fondo sono fortunato se sono qui..alzo le braccia al cielo, mi porto le mani al volto, immortalato in fotografie che rimarranno per sempre.
Un pensiero va alle persone che amo, che erano dall'altra parte dell'oceano a tifare per me, a loro dedico que
sta gara 4h37min33sec Mathias, 27 anni, maratoneta.

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Quella volta ad Heldenplatz: maratona di Vienna 27 aprile 2008: 4h36'25

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Ho letto solo l'inizio. Poco ma sicuro non potevo andare via senza commentare.

Posso solo dire che è uno dei miei sogni. Forse IL SOGNO per cui ho cominciato a correre.

Non sò che dire, ti invidio davvero molto.

Prometto che nel pomeriggio torno e leggo tutto e ti darò un commento più serio :)

ciao ciao :)

Davide R. ha detto...

Ciao, l'avevo già lett un pò di tempo fà..ma rileggerlo fà un'effetto diverso..un pò come leggere un libro tante volte..è sempre diverso..avrei voluto che tante ersone capissero profondamente quello che hai provato..per molti è difficile..la metafora del vaso di cristallo è fantastica ..è proprio cosi..al limite della fragilità..

P.S. il video non l'avevo visto! che togata!

Unknown ha detto...

Mathias...in questo momento posso solo dirti ...Grazie.
Spero solo di vivere la metà delle emozioni che hai provato tu...
Ci sentiamo al ritorno!!!

Lucky73 ha detto...

Non l'avevo mai letto troppo bello, che emozioni ! Lo prendo come un altro tassello per completare il quadro della preparazione psico-fisica alla mia prima maratona, a Milano! Non sarà NY, ma non vedo l'ora! Ny il prossimo anno!!

Anonimo ha detto...

L'ho letto tutto ora. Sono stato di parola.

Posso dirti una sola cosa: tantissima invidia ... ma questa invidia mi ha fatto sentire i brividi sulla pelle e l'emozione per te è ancora adesso enorme!

Se non ti secca ho due frasi che vorrei usare per un post nel mio blog. Un pò come l'altra volta ... ricordi? :)

uscuru ha detto...

ma de ke stamo a para'...
hai gia' vinto matth!!!
ki stava intorno a te (non parlo della tua famiglia)
e non pensava ke fossi arrivato a "questo"... si sbagliava di grosso eh!
non aveva calcolato la cosa + importante.... si kiama "cuore" rega'....
auguri x i prossimi traguardi!!
ciao.. matth!!!!

Francarun ha detto...

Ho anch'io un ricordo che mi ha marchiato a fuoco...NY è la più bella maratona del mondo, e come te ho sempre un pensiero rivolto a chi ogni anno andrà a correrla....li invidio bonariamente, e mi aggiungo a te nel fare a tutti quanti un in bocca al lupo !

Brant ha detto...

Sei una forza della natura, Math,
ho letto il tuo racconto tutto d'un fiato, l'ho divorato come si fa con qualcosa di prelibato...ho gioito per le tue emozioni e non ti nascondo che un pò ti invidio per la determinazione che hai nel raggiungere i tuoi sogni (per altri rimarrebbero sempre e solo sogni...).
Ti auguro tutto il bene di questo mondo.
Un abbraccio
Antonio

Anonimo ha detto...

Ma perchè me la piango tutte le volte????? Forse perchè io ero lì, l'ho sognata e corsa con te. Ti adoro fratellino mio.Aline

Michele ha detto...

Ogni maratona è un'emozione fortissima, io sono stato a NY 2 volte ma mai a correre quello che mi fa incaz..... e che non riesci ad organizzartela e devi invece essere munto dai professionisti delle agenzie , la metto in programma comunque

Furio ha detto...

MAth, lo si rilegge sempre volentieri ;-)

Fat_Stè ha detto...

Non è la prima volta (nè la seconda...) che lo leggo, ma è sempre emozionante!
Math, grazie ancora per il sostegno di ieri, l'ho sentito ed è stato importante...ed ora tutti sintonizzati su Dublino, che abbiamo un po' di runner impegnati lì!!

Daniele ha detto...

Ehi Math, un filino in anticipo… :-) Ma ne gioveranno in adrenalina i partenti di quest’anno… Ma che forti che sei/siamo stati!!! Io metterò online un nuovo video domenica…

Mathias ha detto...

@tutti: a me piace l'anticipo. Volevo caricare a pallettoni gli amici..dobbiamo trascinarli al traguardoo!!
:-)

Anonimo ha detto...

@Mathias -> Col tuo racconto mi tranisci al traguardo di una mezza ... e per me sarebbe una nuova impresa (distanza max sino ad ora 15km)

fabiodelpia' ha detto...

quanto me piaceria..

Anonimo ha detto...

torno dalla seconda maratona di NY della mia vita in questi giorni...Math tu sei grandissimo e la maratona non è sola una corsa ma è un modo di vivere, di combatttere e di saper combattere, e tu hai dimostrato, prima di tutto a te stesso, di saperlo fare!! GRANDE!!

Ciao Luigi