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giovedì 7 maggio 2009

Rapporto tra infortuni e carico degli allenamenti:qualche mumble sugli allenamenti che sto facendo

Domani sera forse ci scappa una pizza con Califfo dalle parti del Colosseo. Chiunque voglia venire mi/ci contatti.. Rimaniamo dalle parti delle linee metro perchè siamo esseri appiedati.

Carico-rottura. Lavori di qualità-Infortuni. Sono parole che ho letto sotto  e che noi che corriamo usiamo associare, vuoi come monito per esorcizzarne la verificazione(bravo Mic a ricordarmelo), vuoi per dimostrare l'idea che certi lavori siano invece  compatibili con una crescita organica armonica, al riparo dall'infortunio. 
Non voglio certo dare giudizi sulla metodologia di Ugo, che non son neanche due settimane e mezzo che mi segue, però do voce ad alcune sensazioni che provo. 
Sicuramente come allenatore si inserisce nel quadro di quelli che ti fanno sgobbare parecchio e che sfida certe concezioni.
Di primo acchito una sua scheda ti spiazza. Troppa qualità, assenza di ritmi..e che cavolo uno pensa.. muoio e mi faccio male!!
Di primo acchito. Poi però poi si approfondisce il tutto  e si scopre che in certe sedute la qualità è dosata in piccolissime percentuali. Esempio.. prendo la sessione delle variazioni di ritmo 40"/1'20", che lui ti dice di fare per mezz'ora, una di quelle che non manca mai nel menu che ti propina. Alla fine ne saltano fuori 70' di cui 60'di corsa lenta e di cui solo 10' di velocità, distribuiti in mini allunghi di 160/180 metri. Una cosa molto simile agli allunghi che Jeff Galloway già un sacco di anni fa proponeva nel suo libro completo della corsa(penso io). Piccoli shock come dice lui. Cui segue il recupero. Minime dosi di shock. 
Ora, è inutile star a scimiottare certi suoi concetti, ancora a me sconosciuti e che debbo approfondire(lo shock porta ad un risveglio del sistema neurologico bla bla..taglio :-) ), però qui voglio dire che in un contesto di corsa lenta, che lui infido ti infila ovunque (chi ha mai fatto 20' di defaticamento al termine degli allenamenti?) innesta piccole scariche, cui da ogni giorno un colore diverso. Talvolta sono gli allunghi, talvolta i brevi scatti in salita e così via. La qualità è si presente, ma diluita e differenziata. Per dire tra le salite del martedì e le ripetute del venerdì, mi son trovato due giorni di non corsa (potenziamento a corpo libero + bici). Forse in questo senso lui dice che ancora non sto caricando.. 
Il rapporto con l'infortunio dipende credo dall'irruenza con cui si interpreta tutto. Non so se mi farò male un giorno. Di certo credo che sia cosa da imputare al singolo atleta. Solo noi stessi possiamo conoscerci a fondo e sapere quanto possiamo calcare la mano. Questa è la parte più difficile. In questo momento non ho ritmi cui obbedire e quindi devo stare molto attento a non esagerare. Mi dice del resto che senso ha darti un ritmo, che magari per tutte le condizioni metereologico-psico fisiche(extra corsa incluse) io non son in grado di rispettare? (Qua c'è un pò di Speciani, Mente e Maratona, grazie Lucky per avermelo fatto avere :-) . La sensazione di fatica è quella del qui ed ora, è quella del particolare del momento in cui ti alleni. Solo tu la puoi percepire.

Certo io mi accosto al suo programma con un minimo di conoscenze e questo non so se sia un bene un male . Il margine di interpretazione che ho è ampio, anche se so che non deve finire nell'anarchia. Talvolta son lì ancora che mi domando sarà giusto il ritmo da tenere..oppure son  ancora in preda alla paura di andare troppo veloce e di non fare un lavoro qualificante.. o di stimolare meccanismi differenti (anaerobico piuttosto che aerobico). Insomma, a volte forse è meglio correre gnoranti. Chiudo qui questi pensieri estemporanei e..riprendo a correre.

11 commenti:

GIAN CARLO ha detto...

Domani sera vado fuori Roma non ce la faccio a passare...che non sia l'ultima.

Lucky73 ha detto...

Ma tu sei sempre a Roma?

Sull'argomento posso dirti la mia. Quando ho accettato di mettermi a disposizione nel seguire una tabella avevo paura degli infortuni.

Una volta redatta l'ho fatta vedere a gente "del settore" e tutti mi han detto che era ben articolata (a parte le gare ehehe, ma quella è colpa mia povero Califfo) -

Io per fortuna ancora non mi sono fatto male, ma fare 2 qualità seguite da 2 lenti sicuramente abbassa la percentuale di eventuali infortuni ....

Mic ha detto...

Neanch'io volevo criticare sistemi di allenamento diversi, che non conosco. Riguardo alla tua preparazione concordo che hai bisogno di stimoli veloci, per fare dei miglioramenti organici e di meccanica di corsa. Probabilmente è qualcosa che necessiti + del fondo e della resistenza che hai carato preparando le maratone. Il discorso degli infortuni è complicato: penso che come per migliorare la prestazione bisogna agire su qualità e quantità, è proprio l'insieme di queste che porta agli infortuni, specie se c'è poca gradualità. Problemi d'appoggio, bassa efficienza di corsa e scarsa elasticità muscolare aggravano il tutto. Dici che non sai se ti farai male, e io auguro a te e a tutti i runners di evitare infortuni, ma so anche che, purtroppo, bisogna ritrovarsi sistematicamente a fare i conti con qualche infortunio. Pur allenandosi bene e in maniera scrupolosa sono dietro l'angolo in una pratica traumatica come la corsa e io personalmente li metto in conto.
Ehi, ma dove sono le vostre manine????
Cerco cmq di prevenirli con una dose oculata dei carichi di lavoro e ascoltando il mio corpo, ben sapendo che per rendere al meglio devo essere assolutamente efficiente.
Chiudo dicendo che, quando ci si affida ad un allenatore, lo si fa per scelta e bisogna avere una grossa fiducia nella persona, per seguire le sue indicazioni nel modo migliore possibile; quindi auguro un buon lavoro a tutti e 2! Sono certo che arriveranno delle belle soddisfazioni, Math.

Anonimo ha detto...

"a volte forse è meglio correre gnoranti": bellissima! forse è per questo che è bene avere un allenatore...
penso che nel tuo caso il lavoro che stai facendo è una manna dal cielo. io sempre ho detto a tutti che "prima di scrivere un romanzo bisogna imparare l'alfabeto". poi però bisogna vedere cosa succede nel momento di fare lavori specifici per una gara.
bisogna vedere se il diluire la qualità (poco ma spesso) è un fattore momentaneo o se invece fa parte della filosofia di ugo in pianta stabile. in quest'ultimo caso ci sarà da dibattere.
luciano er califfo.

Michele ha detto...

Sono troppo ignorante per vaticinare, però leggo ovunque che un'eccesso di carico magari repentino è la via giusta per farsi male.

Davide R. ha detto...

Boh..io non saprei neanche da dove cominciare a commentare..leggerò..un'unica cosa che dico, è che per ora mi trovo bene con dei giorni di stop e circa 3- 4 allenamenti a settimana..ciò mi permette di esagerare ogni tanto..

Edoardo ha detto...

Io corro da poco (8 mesi) e mi ritrovo in molte delle cose che scrivi. Non ho ancora avuto infortuni veri e propri, solo piccole cose (un dolore fastidioso all'anca destra e una lieve tendinite all'alluce, stesso lato) che mi hanno "suggerito" 6-7 giorni di fermo ciascuna. Col senno di poi, credo sia stata la scelta giusta perchè entrambi sono spariti quasi completamente.
Come dice Mic, anche io penso che la "meccanica di corsa" sia importante: solo una persona esperta può osservarti e capire dove il gesto possa nascondere eventuali insidie e "vizi" che, alla lunga, possono portare ad infortuni.
Anche io, infatti, dopo questi mesi di corsa in solitaria, sto cercando di affiancarmi a persone più esperte per far tesoro dei loro insegnamenti.
In ogni caso, questo principio della "qualità diluita" è molto interessante e sono curioso di vedere i benefici che ne otterrai.

Buon lavoro!

insane ha detto...

Buon lavoro Math!
Da "gnurant" leggo questo tua nuova evoluzione e mi accorgo di quanto sono grezzo..
Fammi vedere fin dove riesci ad arrivare così avrò nuovi stimoli per migliorare..

Unknown ha detto...

Non sono un allenatore, sono solo un medico che da tanti anni si interessa di corsa, la pratica e si è fatto ed ha fatto tante domande alle quali non sono ancora state date risposte.
Se dovessimo prendere in considerazione il solo argomento infortunio, tutta una enciclopedia medica non basterebbe.
Il mio lavoro ufficiale è la chirurgia orale, tra i trattamenti più frequenti c'è la Exodonzia del Terzo Molare in Disodontiasi, in poche parole l'estrazione del dente del giudizio, avete, anche solo lontanamente, idea di quanti infortuni di carattere muscolare ed articolare, per cause posturali o betterico-metastatiche derivino da questa banale quanto frequente patologia? I medici delle squadre di calcio lo hanno imparato da tempo, molti allenatori di atletica sembra che ancora non ne sappiano un minimo.
Le cause degli infortuni sono spesso banali solo che a dare giustificazioni sono spesso tecnici del settore e non medici del settore.
Non voglio pontificare, chi ha coscienza vive di umiltà per questo credo che abbiamo tutti ancora troppo da imparare.
Sulla curiosità di Luciano non svelo nulla, posso però dire che è di fondamentale importanza la sua considerazione di imparare l'alfabeto prima di scrivere un romanzo, e che la maggior parte dei podisti non nascono atleti ma vi si etichettino in età post-adolescenziale pensando che sia sufficiente un completino ed un buon impegno per diventarlo, saltando di pari passo tutto ciò che è necessario per preparare il nostro fisico a sostenere quel CARICO, cominciando dalla dinamica di corsa.
Mat per ora sta imparando l'alfabeto e l'entità del suo carico dipenderà dalla sua capacità individuale di costruirsi una struttura.Quanto carico dipenderà dalla sua volontà di avvicinare il suo limite
Se ponessimo come obiettivo per Mat una 42 in 3h 30' avremo un certo carico, se decidesse di farla in 3h 10 necessariamente dovremmo estremizzare il suo allenamento.
Tutto il resto della mia Folosofia-Corsa, si basa su una rigida interpretazione della fisiologia umana, considerazione che mi porta a dare importanza al concetto di Uso quale elemento di specializzazione e potemziamento della funzione, e del non uso quale orientamento alla Atrofia prima e degenerazione poi.
Lo chiamano invecchiamento!
Faccio con soddisfazione di "casta" i complimenti a tutti per gli intelligenti e profondi commenti,sono fonte di riflessione e crescita e danno ulteriore spesore ai contenuti di questo nostro meraviglioso meccanico quanto cerebrale gesto!
La discussione è aperta...

Fat_Stè ha detto...

Leggo e metabolizzo in religioso silenzio, da super-ignorante.

Ma Math, mi son perso...hai in programma una mara autunnale? Quale?

theyogi ha detto...

urca, ti leggo adesso... quoto janco, spero si rifaccia, magari previo un post apposito! math, dipende sempre dalle 'priorità'.... ;)