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giovedì 19 agosto 2010

Ah l'Alguer..tu si bella e sporca


Che rimarresti ore su quel cippo della costiera a contemplarla. Ma quanto sei Bella e stronza Alguer.
Bella perchè hai il pregio di una vita va ad un altro ritmo. Ed è proprio quando uno va lontano, sprofondato ad esempio in un metro tra nervosi ciucianebbia, che fa questa considerazione e ne coglie la differenza.
Stronza perchè non sei di tutti. Vivi, tu come tante realtà, in una endemica crisi di lavoro. Che se uno potesse decidere di non aver problemi su questo trascurabile dettaglio, se ne fotterebbe e passerebbe l'esistenza tra un bagno al Canal de l'Oma Molt ed una passeggiata sulla battigia. Ma non si può..
Ok sono in pura retorica, e ora l'anatema agli amministratori che non danno disposizioni sulla pulizia delle strade..e lasciano che la costiera venga imbrattata. La responsabilità ancor più di chi sporca è di chi non fa prevenzione e lascia fare. Ma io dico, non passeggiano costoro che dovrebbero agire (che hanno il potere di firma e competenza territoriale) , lì dove passo io. E se è una difficoltà dell'oggi, ma cazzo programmalo per il domani..mettilo nel bilancio di previsione, inseriscilo nelle convenzioni con le società a cui affidi la pulizia, di metter un netturbino che raccolga le cartacce sulla costiera periodicamente..e che bussi alle coppiette che stanno in camporella che no, i preservativi non vanno gettati per terra.
Siamo una terra turistica. L'igiene dei nostri luoghi dovrebbe essere l'obiettivo più feroce da perseguire. La programmazione turistica deve andare di pari passo con questo perseguimento. Sennò offriamo un prodotto bello, ma sporco!!!
Se la strada è di competenza provinciale, ma non siete capaci di farvi una conferenza di servizi, o voi pubbliche amministrazioni, con l'invito di tutti i soggetti coinvolti, e dare ai nostri territori quell'appeal che solo un tramonto stupendo o l'acqua turchese non riesce a dare!
Non allego la sporcizia perchè non merita, ma l'anno scorso avevo fatto delle foto e messe qui sul blog. Se ritrovo il link lo riporto
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sabato 7 agosto 2010

Milano d'Agosto.. mi rimane la corsa

Descrivere Milano d'agosto non basterebbero le canzoni del miglior Celentano per narrarne l'essenza. Si respira un'aria da dismissione. Anche a lavoro c'è quel non so che di..aria di partenza, di cose fatte in fretta, da chiudere perchè poi "io vado". Discorsi abusati. A tavola, in mensa coi colleghi ci siam detti diecimila volte tu quando parti, dove vai.
Sento un non so che..mi è tornata alla mente l'aria di fine scuola, quegli ultimi giorni in cui le tanto agognate vacanze si avvicinavano, ma c'era un morbido velo di tristezza che ti prendeva per la fine della solita quotidianità, per il fatto che certi volti poi non li avresti visti più. Credo che l'uomo sia un essere abitudinario. Si affeziona alla sua routine, per quanto detestata sia.
Anche qui nel palazzo, i parcheggi pubblici che lo circondano, sempre incasinatissimi sono mezzi vuoti e l'altro giorno se ne è andato in ferie pure il portinaio. E la vicina rompi che sempre ci viene a suonare? Anche lei, partita per la montagna! Aggiungo, mi hanno tolto anche i giornali del mattino che ero solito leggere in metro. Ad Agosto sembra non li distribuiscano. Particolari.
Il più rilevante, e non è un particolare, è che la mia dolce metà è partita con due settimane d'anticipo rispetto al mio periodo di ferie.. così che eccomi qua, solo, a riflettere su carta virtuale di questi pensieri e di questa sensazione ferragostana.
Rimane la mia corsa a farmi compagnia. I miei passi non mi abbandonano mai e mi stanno facendo scoprire giri ed "anelli" insoliti. Così l'altro giorno ho chiuso il giro Baggio- Trezzano- Cusago- Baggio. Oggi mi sono volutamente perso a sud del naviglio e mi son trovato in un Parco (della Barona o Parco Teramo). C'è soddisfazione, anche se il de-allenamento ha impoverito la gittata del mio corpo ed ora direi, serenamente, che più di 15 km non son in grado di farli o comunque mi ci dovrei impegnare. Nei miei giri da esploratore, scopro scene analoghe a quelle del mio quartiere. Gente che carica bagagliai, sotto la direzione della moglie, con bambini saltanti tutt'attorno, frasi volanti percepite in corsa "Ci vediamo a settembre" della signora che esce dal panettiere.
Io intanto gioisco di piccoli privilegi, quale ad esempio correre con più facilità in carreggiata, piuttosto che sul marciapiede. E penso che tra poco me ne partirò anche io, contento di rivedere la mia Lei, la famiglia e gli amici. Ma l'uomo è abitudinario dicevo: che forse, laddove mi dovessi trovare nella calca di una spiaggia affollata e vociante, mi verrebbe mai il rimpianto di questa Milano ferragostana e di questi giorni un pò (c)"orsi"?!