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giovedì 31 dicembre 2009

Decenni..Buon 2010

Era il titolo di una canzone di Minghi, mi torna alla mente ora che il tempo di una decade è volato via. Fa paura come scorre in fretta la lancetta degli anni.
Volevo far un bilancio di che cosa mi lascio alle spalle in questi dieci anni, di che cosa ho guadagnato, cosa perso, quali i valori, i ricordi..ma uscirebbe un pappone. Per una volta meno prolisso e più diretto.
Mi fiondo nella 30na con allegria e la speranza che un sassolino che ho nella scarpa se ne vada presto (che poi tra l'altro è legato alla mia passione e mi pone in stand by con il certificato medico in attesa di esami di controllo e approfondimento. Ogni anno capita. Spero si risolva tutto per il meglio, comunque son contento e mai sostituirei il sistema italiano con altri. Noi atleti abbiamo veramente una grande fortuna ad essere sempre seguiti e non c'è delusione per gare perse che tenga al confronto della maggior tutela che riceviamo in salute.)
BUON 2010 RAGAZZIII

lunedì 28 dicembre 2009

Ciclo Ugo training 2010. scheda 1 (week1) - Si riprende!!

Amici miei dopo tre settimane di scarico lontano da tabelle e ripetute, rieccomi tornato in strada a seguir uno schema. Un programma di rientro, per riprender il discorso da dove l'avevo lasciato. Donarmi un passo migliore e più svelto per sentir con ancora più pienezza l'efficienza della mia macchina e goderne del movimento e dei delicati equilibri che la sorreggono. Mi basta seguir questo mantra per instradarmi in allenamenti mirati. Essi per me son come dei pacchetti regalo da scartare. So già magari che c'è dentro, ma il gusto è aprirli.

Più che a voi che mi seguite per affetto, la traccia dettagliata della mia settimana podistica serve a me e a chi mi segue tecnico. Quindi ecco a voi:

Lunedi le variazioni di ritmo 40"-1'20" (x 40') che tiro ad assoluta sensazione a 3'58"/km e sui 7' i recuperi. Son tornato alle variazioni più brevi. Son in fondo quelle che già c'erano nella primissima scheda che ho seguito

Martedì: Le salite mi saltano. Pausa. Faccio qualche esercizio di potenziamento che inizio a riprendere, ma nulla di che.

Mercoledì degli 8x500 in salita (5% circa) in programma che volevo recuperare oggi, data l'ora tarda mi accontento di una che c'è vicino a casa di 440 metri e poco meno pendente. Insomma ripetute in salita di fortuna. Avevo già un raffronto a novembre, sull'identico percorso ed identica seduta. Là mi producevo a 5'09"/km, forse svogliato chi lo sà..qui però già è netto il cambio passo a 4'43"/km e non può essere tutto imputato al diverso piglio che avevo oggi.

Giovedì: 6x1000 (rec 1000)

Lo stamp incollato qui sopra parla per me. Parto benissimo, poi mi affloscio un pochetto. Credo che comunque devo riabituarmi alla tipologia di seduta, dal momento che è oltre un mesetto che non approcciavo una ripetuta. Mi fanno ben sperare però le sensazioni di fatica. Non è che si può dire mi ammazzi o arrivi allo spasimo. Segno un 4'21 circa di media totale

Venerdi: Doppia seduta venuta così. In programma c'era solo la bici la mattina. Un'oretta non di più nel quale mi son prodotto a cercare di ripetere le salite attorno a casa in fuori sella.
Qui sto avendo dei progressi mostruosi e spiace che a Milano non abbia la bici, a meno che non riesca a procurarmene una..
La sera poi quell'1h lenta da cui è scaturito il racconto della notte di Natale. Diciamo che ho recuperato i km di defaticamento che mi ero saltato un pò qua ed un pò là in questi giorni.

Sabato: riposo del guerriero

Domenica: 1h15 con partenza lentissima, poi progressione e ultimi 15' a manetta.
Eseguo fedele con partenza a 6'30 e piccoli incrementi di pochi "/km sin allo scoccare dell'ora, quando avevo acquisito un passo di 5'30". Poi mi produco in uno scatto alla Gebre dei poveri. Mi brucio un pò..dei 15' ne riesco a far solo 11' a 4'28". Cedo dilaniato. Ma segno il fatto però che prima che nelle gambe lo stop mi è arrivato nella testa. Mi son detto "mò basta" e di lì a pochi istanti mi son fermato!

Alla fine questa prima settimana si chiude con 60km ed ottime sensazioni. Considerato che di mezzo in blocco monolitico c'eran le feste mi ritengo più che soddisfatto!!
In pratica si riprende con 4 giorni di corsa, 1 di bici e due giorni di stacco (nei quali includo anche quello di potenziamento dove non è che fatichi più di tanto). Di mio, in questo primo week, ci ho aggiunto quella corsa digestiva natalizia.

sabato 26 dicembre 2009

Corsa al Chiar di Luna nella notte di Natale. La felicità che nasce dentro di noi senza imposizioni

Ci avevo già provato una volta con la lampada frontale, furono sensazioni strane. Ieri era superflua.
La luce della Luna in cielo rischiarava ogni cosa. Nelle more di un ozioso pomeriggio natalizio, la follia di una corsa primitiva si è impossessata di me e mi son gettato in strada. Impulsivo. Poca gente in giro, poche anime vaganti stanche da pranzi coatti. Una maglietta a mezza manica targata Running evolution (donatami dagli amici di Roma) a griffare una serata insolita, anche nella temperatura. Non c'era bisogno di altro, da non crederci.
Libero in quel momento, come sempre mi rende il movimento perpetuo delle mie gambe. Mi son portato al limitar delle luci della città, carico di un pranzo sostanzioso nonostante l'orologio scoccasse le 19. Di fronte a me una pista ciclabile grezza, che l'algheresità farà finir forse nel 2020. Comunque una sicurezza per affrontare l'oscurità meno scura che ci possa essere. Le luci di Alghero son sparite dietro di me e nel giro di pochi istanti mi son trovato a correre al chiar di Luna su di una strada deserta, quella che porta verso il Santuario di Valverde. 4 macchine in un'ora, largamente preannunciate dal rumore e dalle luci che mi vedevano in un balzo saltar sulla pista il tempo che mi sfilassero, rallentando in mia corrispondenza, alla visione di quello strano animale arancione. Preferivo infatti correr sull'asfalto anzichè sul cemento grezzo della ciclabile. Ed inebriarmi dei profumi della campagna circostante, più intensi mano a mano che il mio corpo si risvegliava dal torpore e, si anche a sfuggire ad ogni logica, che non porrebbe nel pensier comune una persona a correr al chiar di luna. Il fatto è che, una volta accertatomi di una corsa in sicurezza per me e per gli altri, me la sono proprio goduta, ma forse residuerà ancora qualcuno convinto che io sia folgorato. Ci provo quasi gusto nel pormi nel paradosso, per trovar poi una formula che mi assolva.
La prendo da lontano.
Ho visto un ragazzo piangere sulla costiera di Bosa durante la mattinata, appoggiato sul cofano della sua macchina. Un altro paio di persone con animo simile, tristemente passeggiare, più che perse piombate disperatamente nei loro pensieri. Il tutto nel giro di 2km. Questo ieri, a Natale. E mi è venuto da pensare di come questa festa, che dovrebbe portare serenità, invece, talvolta incendia gli animi e aumenta i contrasti. L'umanità si sforza di esser felice qualche volta all'anno, ma è difficile esserlo a comando e sintonizzarsi sull'intento comune.
Per certi versi quindi il Natale rischia talvolta di esser tra i giorni più tristi, perché c'è questa forzatura di felicità dall'alto. Non demonizzo una festa che è bella, voglio farmi solo cantore di ciò che scorgo attorno a me. Esco tutti i giorni, ma mai come ieri mi è capitato di veder quegli animi così tristi. Di persone forse che non hanno trovato un loro equilibrio o lo hanno perso per i motivi più disparati. Loro più che mai ieri sera mi sarei trascinato dietro, lungo la pista ciclabile nel chiaror di Luna, per insegnare il potere antideprimente che, per il tramite delle endorfine, induce la corsa. E' quasi una medicina e serve a lenir le sofferenze o i malumori (oltre che ad esser, come ieri, un efficacissimo mezzo digestivo :-P ).
La libertà di far una cosa che gli altri non fanno, correr di notte nella notte, mentre tutti son imbrigliati in festeggiamenti, è un gusto che non si può spiegare, ma va provato. Significa metaforicamente affermare il proprio diritto ad esser felici come e quando si vuole; equivale ad aver il potere di innestarsi una dose di buon umore a comando, ma il nostro comando però, non quello che ci impone la Società o la tradizione. La felicità artefatta che circola nell'aria o la pietas del potente di turno che in questo periodo va a mangiare alla caritas con i poveri, hanno il sapore di pietanze avariate. Indigeste e vanno smaltite.
Son per le cose genuine e spontanee, come lo è per me il correr di notte nella notte. La felicità è sotto i miei piedi, nell'ebrezza della sospensione e del sudore che mi borda la fronte. Felicità nel gesto, ma non solo per il gesto in sè, è una cassa di risonanza dei momenti più belli, che mi porto dentro, che mica son per forza legati ad un panettone. Son gli sguardi, le parole delle persone che mi vogliono bene, i momenti colorati vissuti in giorni anonimi per l'umanità, che riaffiorano alla memoria ad ogni falcata sotto la Luna.

venerdì 25 dicembre 2009

Buone feste...


Chiaramente fregato da un blog amico ( che poi mi dovete spiegare come le trovate le immagini) anche questo spazio ed il suo simpatico proprietario vi augurano
BUONE FESTE

mercoledì 23 dicembre 2009

Il cane politico

lunedì 21 dicembre 2009

Kitesurf lo sport di mio fratello: la felicità nelle pieghe del vento


Lo sport di mio fratello, tra cielo mare e follia. Il kitesurf è uno sballo da praticare, ma anche da vedere. Il pazzoide di famiglia è in acqua qui ad Alghero anche se fuori ci son zero gradi e fischia il vento. La cosa che mi fa sorridere è che se mi vede uscire a me, correndo con un minimo di condizioni climatiche avverse, si stupisce e dice "ma come fai".
Confesso che provo molta ammirazione per i suoi virtuosismi sulla tavola e che magari un giorno piacerebbe provare anche a me, anche se son conscio che la mia dimensione è quella terrena e che l'asfalto è molto più sicuro.
Un dubbio ve lo lascio su quale dei soggetti dei due filmati (sopra e sotto) sia il fratello.
In ogni caso se ne ricava il principio che in famiglia ci piace faticare, non siam per niente pantofolai. A volte cerco di capire l'origine del fuoco vivo. Saranno i geni di nonno chi lo sa. Se questa sia una predisposizione ereditaria ringrazio la genetica.
Più semplicemente, anche senza capirne l'origine, ne traiamo le piacevoli conseguenze. Il movimento è vita. In fondo è un modo per continuare ad alimentare i propri sogni. Ditemi quale altra cosa crea spensieratezza ed euforia, primordiale direi, come quella di praticare una propria passione, avverso poi magari il pensiero comune (che ci preferisce tumulati nei nostri appartamenti innanzi ad una tv).
Quando fischia la bufera mettete fuori il naso. Sulla via del mare, tra il fragore dei marosi e la salsedine in sospensione, scorgerete due figure, una per mare l'altra per terra. Siamo noi che, ognuno a suo modo, rincorriamo la felicità cercandola nelle pieghe del vento.

venerdì 18 dicembre 2009

Stagioni. Volo a Milano con Ele

Ci sono ci sono. Sol che per una settimana son stato distante dal Pc e dai vostri siti amici trotters. Or dunque, il raffreddor l'ho sconfitto. il calpestar mio è ripreso e scalda i motori verso la nuova tabella che Lunedì incomincerò con rinnovato entusiasmo (poi la condividerò. Piuttosto, devo pensare a come etichettar i nuovi allenamenti. Non posso fare scheda 15 scheda 20 ecc.. forse devo metter uno spartiacque tra il prima e dopo Firenze.)
Ma di corsa e altre facezie tornerò a parlar più avanti, qui invece amici annuncio vobis, per quelli che non lo sanno, che l'anno prossimo dal 8/10 gennaio circa sarò a Milano in zona Baggio, in compagnia della mia dolce metà(che belloo). Sarà un anno nordico, per me è un ritorno alle origini. Son lumbard e mi son sardizzato per ben 16 anni, quindi chi mi incontrasse non potrebbe capire..agli Aio allora affiancherò degli Alura e Pota per rimarcare la mescolanza. La Sardegna comunque è nel cuore e sto già ascoltando con nostalgia i canti sardi e sorseggiando birra ichnusa, mentre il mare, bastardo, qui fuori sulla costiera infrange sordo il suo "Ciao". Ed il pensiero mi si solleva al fatto che le strade della vita son ignote. Dove ci condurranno non lo so. Per non averne paura le affronterò correndo, grintoso come sempre.

venerdì 11 dicembre 2009

Garetta sul Monte Ortobene, mi porta male: al palo raffreddato


Una bella garetta l'altra settimana sul monte Ortobene. Fatta con la voglia di partecipare. Una cronoscalata di 9 km per 550 metri di dislivello. Clima di festa, bella e conciliante la location naturale. Il monte è situato nell'interno e sovrasta Nuoro. Si sale circondati dal bosco. Scenario da favola. Io conduco la gara non amazzandomi al ritmo di 6'/km, si da "defaticar" la maratona. Allungo un pò poi nel km finale per staccare un "avversario" di giornata. Mangiata e risate nel dopo con Paolo e gli amici Sebastiano e Pierpaolo. Bellissimo, vinco pure un premio di categoria quale 5° tm(non ce n'erano altri e mi aggiudico un telo da mare)..e .......i puntini di sospensione? Son a sospendere l'idilio di una settimana che dopo la maratona mi aveva visto percorrere 38km con la pienezza dei sensi. Belle corse dove "son in grado di spararti lì mezz'ora sotto i 5 come e quando voglio".
Lassù faceva un freddo becco (1000 metri slm). Unitamente poi alla sortita a Roma il giorno successivo, ecco che gli eventi son precipitati e mi trovo ora costretto qualche giorno al palo. Che giramento di scatolee.. Non poter correre mi rende una belva in gabbia. Devo evitar che l'intasamento scenda sui bronchi, allora si che mi farei un bel natale senza corsa.
Forse ora si che si prefigura una settimana sabbatica!!.
Il dopo è già lì.. in una tabella del mister, gettatami in pasto da .."iniziar quando voglio". Ci sarà da riprender il mio percorso di costruzione, quello di lungo corso che non si pone obiettivi. Un'idea comunque c'è. Non credo parteciperò ad una maratona primaverile, lo scrivevo al mister. Voglio dedicarmi per il lasso di una stagione alle distanze più corte. Lo rappresento anche qui, avrei la voglia di scender nei miei primati sui 5, 10 e..sin ai 21km.. per ora. Per poi tornar un giorno alla carica della signora 42 km più agguerrito che mai. Con un colpo di tosse roca chiudo qui la mia dichiarazione d'intenti :-P

sabato 5 dicembre 2009

100.000 visite e pensieri ancora sulla maratona

(per le considerazioni sull'Ugo training leggi in fondo al post il testo in rosso)

Meriterebbero post separati, ma la concomitanza degli accadimenti me li fanno condensare in un unico messaggio.
Sto bloggetto fa 100.000 visite..è un traguardo non da poco per due soli anni di esistenza. Più di 200.000 le pagine visitate. La giornata più calda l'ho raggiunta proprio da poco, Domenica scorsa con 549 contatti ed oltre 1000 pagine consultate, ma c'era la maratona a trainare la curiosità verso di me.
La cosa che mi stupisce, per rimaner in ambito regionale, è che dopo il sito fidalsardegna son lì a giocarmela con i blasonati siti dell'amatori nuoro e monte acuto marathon. Insomma son sul podio dei siti regionali a tematica runneresca consultati, questo grazie a tutti voi.

Maratona, penso ancora alla mia gara. Due metà praticamente identiche, nessun crollo degno di nota. I numeri dicono che mi son risparmiato e non ho dato quanto è nelle mie corde. Questa preparazione valeva almeno una decina di minuti in meno,. Però il bello è anche sperimentare. Ho accettato di buon grado la proposta del mister. Correr 30km in controllo per poi sferrare l'allungo. E' stato divertente, anche se forse avrei dovuto procedere meno a strattoni nell'ultima parte! Lo dicevo ad Ugo al telefono, quando ho cambiato passo non son stato costante, ma mi son trovato alternare tratti sotto ai 5'/km a tratti sopra nell'ambito di poche centinaia di metri. In pratica ho proceduto come un polpo e questo mi ha fatto sprecar forse un pò di energie, accusando l'eccessiva irruenza in quei km della paura (37-40).
Capitolo recupero post maratona.
Forse perchè mi son risparmiato non ho mai finito una gara in modo così fresco. Già nel pomeriggio di domenica mi son messo a far il turista ed in compagnia di Ele ho camminato almeno una decina di km, a cui ne son seguiti molti altri l'indomani. Come non avessi corso!! Anche il ritorno alla corsa Mercoledì è stato facile. Nessun acciacco postumo o fastidio. Io sarei pronto a ricaricare domani, ma per qualche giorno correrò a sensazione, come è giusto che sia.
Progetti, programmi e ambizioni..li riservo ad un altro post..

Considerazioni sul programma Ugo Training:
Scrivo postumo rispetto alla data di pubblicazione di questo scritto, perchè mi preme lasciare le riflessioni che a caldo nei giorni appena successivi,non ho saputo dare. Queste righe le leggeranno al 99 % i lettori indirizzati che vi capiteranno dal post di raccordo Ugo training. Dovevo tirare la summa di questi mesi e dare la mia impressione, aldilà di come come abbia interpretato io personalmente la gara (righe qui sopra e post sulla maratona ve ne hanno dato un'idea)
E' un programma che lascia il segno ragazzi. Son mutato nella struttura fisica e nello stile di corsa. Questo vale più di un risultato cronometrico.
Dapprima scettico, ho poi capito le ragioni di questo mutamento strutturale. Il merito è della "qualità frazionata" e spalmata nella settimana, che stimola e tiene vive le componenti neuro-muscolari, che da delle botte al metabolismo e lo fa andare ad altissimo regime.
Posso testimoniare che a parità di chilometri rispetto a periodi passati, quelli interpretati con il sistema di Ugo mi hanno fatto bruciare di più. Non son tecnico (nè medico, né atletico), ma cerco a mio parole di farmi capire. Nella corsa è anni che ci do dentro come un cavallo e di km ne ho fatti seguendo anche altre tabelle in modo metodico. Non ho però mai notato significative mutazioni nel mio aspetto, tante quante ne ho invece avute in questi mesi.
Mi ha drogato il sistema metabolico ed ora son un altoforno che brucia ogni cosa. Grazie alle fisse del suo allenamento: le variazioni di ritmo, le ripetute senza un minutaggio al chilometro da rispettare, in cui si cerca di dar il massimo in rapporto al numero delle prove ecc e tutte le particolarità che si possono trovare scrutando le tabelle.
Questa mutazione di base è la vera chiave vincente poi dei risultati cronometrici. Un corpo più reattivo, che tiene sempre sveglie le sue componenti va più forte. Nei programmi passati non ho mai trovato chi osasse così. Delle ripetute e delle sedute di qualità ho visto si ha sempre paura, te le forniscono centellinate, una volta/due max alla settimana, magari in una seduta corposa(talvolta sproporzionata, come certe sedute di Albanesi). Ugo no te la propone, seppur a piccole dosi, molto più frequentemente e questo per chi è abituato ai programmi dei classici allenatori può esser scambiato per "criminale".
Non c'è evoluzione senza innovazione. Questo credo valga anche per la nicchia dell'allenamento podistico.
Non voglio dire che sia il migliore allenatore del mondo o la migliore metodologia quella di cui vi faccio la summa. E' una via che si può perseguire, che consiglio a chi ha di mira una sua crescita organica prima che cronometrica ed accetta l'evoluzione prestativa come fisiologica conseguenza.
Poi certo tante strade posson portar allo stesso risultato. W il proliferare di allenatori ed idee. La poca offerta che offre la rete, nei suoi siti istituzionali dedicati al running, tende a renderci tutti uguali.
Questo mio tentativo divulgativo di un'esperienza vissuta( e che continuerò a praticare, Ugo ancora mi allenerà) spero che possa contribuire alla causa di chi cerca un allenamento diverso dal solito con il quale colorare le sue corse.

mercoledì 2 dicembre 2009

Emozioni al rintocco delle campane.Firenze Marathon, crolla il muro delle 4ore


(nota postuma: questa maratona è stata preparata e vissuta grazie all'Ugo Training cui rimando)
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Firenze per me sei il rintocco solenne delle campane di S.Maria del Fiore.
Non me le levo dalla testa e so il perché.
Nelle infinite falcate della mia corsa sono i momenti esterni, fatti di suoni, impressioni, situazioni, volti amici, che marcano il panno del ricordo e fanno elevare certi passi sopra altri.
Eravamo al transito del 28°km circa. Quel contesto monumentale ha reso la mia corsa solenne e adrenalinica. Un'emozione devastante, che a stento son riuscito a trattenere e la cosa più bella è che l'ho vissuta con a fianco un amico, Fabio..che le vie di Internet mi hanno fatto conoscer perchè fu il primo che commentò quel video celebrativo di New York messo su Youtube.
Trovarsi, perdersi e poi ritrovarsi. E' il destino degli amici maratoneti, riproposizione in chiave sportiva di quello che spesso ci riserva la Vita.
E' accaduto più volte nel giorno di gloria sportiva Domenica 29 Novembre.
Vi porto così alla partenza di Piazzale Michelangelo sotto un cielo grigio. Diecimila anime alle prese con la propria battaglia che circolano di qua e di là.. Si parla e si scambiano battute, allungo un the ad Andrea Rigo, poi trovo altri amici blogtrotters, poi Fabio. I minuti passano, Firenze là sotto di noi è già bellissima di prima mattina e tra un pò sarà nostra. Non fa neanche poi così freddo. Che allegria, smorza quella tensione agonistica che lieve sale. Primo rintocco di campana. Cambia la scena. Mi ritrovo così per un momento in un bagno oscuro, uscito dal quale degli amici non c'era più traccia. Solo. Io e la mia passione, che è anche quella degli altri scalmati intorno. Le parole del Mister riecheggiano nella mente. Stai tranquillo per i primi 30km, poi vola. In fondo penso che così interpretata questa sia una maratona sperimentale. Son molto più tranquillo che in altre occasioni, ciononostante una minzione disperata in un angolo tra dei sacchi, poco prima del transito sotto la linea della partenza, mi richiama antichi difetti emotivi. Mi infilo infine tra la selva di gambe giù per la discesa, nel traffico. Il tappo umano è notevole, questa la prima insidia, poi quando gli spazi si fanno più larghi la seconda insidia è dipesa dalla voglia di lasciar troppo andar le gambe per recuperare quei secondi persi. Mi fotto così continuo a ripetermi Piano Piano. Vedo gente che salta le aiuole e fa acrobazie incredibili. Osservo tutto questo mentre le campane riecheggiano lontane e mi portano sul piano. Il primo ritrovo in corsa è poco dopo aver incontrato la pianura. E' l'amico Andrea, Insane, il piacentino (che mi accompagnò per molti km durante la mezza maratona in notturna a Roma) mi sfila e dopo qualche metro con me, va a rincorrer la sua performance. Io viaggio con il freno a mano tirato. I 5km a 5'42 son un pò sporcati dalla lenta discesa e dal minutino perso nel primo mille. Del resto Ugo me l'ha detto di non scostarmi dai 5'35/5'30". Goditi Firenze Math. E così faccio, ma qualcosa già al primo affaccio sull'Arno mi turba. E' la vescica che si sta nuovamente riempiendo e inizia a bussare. Ogni tre respiri il mio pensiero è lì. Cazzo devo fermarmi, ma magari resisto. Mi trascino dietro il pensiero per quasi 7 km. All'altezza del 14° non ce l'ho più fatta, prendo la decisione e mi paro dietro un albero in un interminabile minuto (tondo tondo). Nel frattempo se ne è andata una seconda cinquina a 5'36.. e la terza con pausa a 5'42. In sostanza ci sto dentro nei dettami del mister non fosse per gli inconvenienti avuti!
Tocco di campana. E' un'altra maratona, più godibile. La mia corsa ora è più sciolta e meno pensierosa. Forse per leggerezza(o perchè uscivo dal pit stop) salto il rifornimento del 15°, dove avrei voluto prender una bevanda energetica, ma viene di lì a pochi istanti in soccorso l'amico Fabio, che mi ritrova. Inizian una dozzina di km bellissimi in sua compagnia. L'amicizia in corsa non ha bisogno di parole, ma è fatta di presenze e di gesti. Un pezzo di banana, suo rifornimento personale, condiviso passerebbe nel silenzio se non lo narrassi. Rientra tra i momenti che ricorderò sicuramente. Il nutrimento zuccherino mi dà la carica per mantener l'andatura di crociera e traghettarci nei 6 km sin alla mezza a 5'32"/km. (mezza in 1h58'56").
Faccio il countdown. Dico a mezza voce, non so se Fabio l'ha capito che tra circa 8/9km io cambio passo. Son km transitori, passiam nella zona dello Stadio, poi ci riaffacciamo verso il centro. Ci son decisi di cambi di direzione che fanno un pò rallentare. Passo quasi accanto al mio Albergo vicino a Piazza San Marco che manco me ne accorgo. Sin ai 30 la mia maratona decreta un 5'37 nei 9 km parziali e nel totale sino a quel momento (30 km in 2h49'03"..accidendenti per quei 2'!!).
Ma tornano le campane e l'adrenalina di quel passaggio narrato all'inizio, prepotenti ed in primo piano. Le urla degli amici di Alghero, poi quelli di Roma ai bordi strada. Son stordito e la mia elettricità forse manda in cortocircuito il Forerunner. Il Garmin infatti si spegne un attimo. Lo riaccendo. Son tra il 29° ed il 30° quando accade ciò. Perdo dal primo piano l'andamento della mia gara. Indi resetto in movimento e riparto da lì a cronometrarmi. Approfitto del'inconveniente del gps per anticipar di un 500 metri la decisione. Del resto son troppo gasato dalla folla per trattenermi oltre. Fabio andiamo, voliamo, dai..
Tocco di campana. Ho cambiato passo e mi son librato a scriver una pagina della mia storia podistica. Penso che Fabio sia con me, ma i primi metri son abbondantemente sotto i 5. Mi giro e lo perdo di vista. Perdersi e ritrovarsi chissà dove ora..Grazie Fabio, lo ringrazio con il pensiero per avermi aiutato ed esser stato con me. Mi calmo un attimo, poi mi lascio ancora andare. Procedo a strattoni, senza comunque più guardare l'andatura nè niente. Sono figlio della sensazione e del vento entro nel parco delle Cascine che sono un uragano. Per 8km travolgo tutto. Ricevo una pacca sul culo da Ezio che vedo cammina(mi spiace, ancora devo saper che è successo ai miei amici dei blog), sfilo poi Giampy che da dietro mi urla che i palloncini delle 4h son là davanti e io mi ci avvento. Li voglio e devo prendere. I brevi rallentamenti in questi 8km son dati solo dai rifornimenti che vedono una ressa incredibile. Mi devo fermare qualche istante sia al 30° che al 35° per bere qualcosa. Il parziale dal sito tds mi darà 5'28 in questi 5km, ma sò che son sotto i 5'20 abbondantemente nei tratti corsi.
Il patatrac lo faccio al ristoro dei 35. Salto il rifornimento salino per la fretta e la troppa gente e non reintegro neanche in frutta. Mi accontento di mezzo bicchierino di acqua e non basta. Di lì a due km la pago. Attorno al 37°, che è quello evidenziato in azzurro nel tabellino qui sopra, sento il tocco di campane che decreta l'apertura della sofferenza. Si affacciano degli accenni di crampi. Ora ai polpacci, ora nell'interno coscia. Devo rallentare e stringere i denti. Finisce il parco e di nuovo l'Arno, Ponte Vecchio si avvicina. Entro in piazza della Signoria in "crisi mistica".In sostanza i 3 km sin al 40° son stati quelli della paura. Se il crampo arriva deciso qua zoppico sin al traguardo sussurro. A terra vedo podisti che son nelle condizioni in cui io non vorrei finire. Arrivo sin ai 6'09"/km, poi giunge a salvarmi l'ultimo rifornimento. E' fondamentale, prendo sali e the..è una botta di benessere. Poi gli amici supporter di Alghero, lì poco oltre, fanno il resto. Mi ristabilisco e riesco a correre bene. Le gambe son ancora fresche. Ora Firenze è un casino pazzesco. Io mulino felicità. Vedo l'ultimo palloncino delle 4h lì poco avanti che svolta, sento lo speaker. Piazza Santa Croce è dietro l'angolo, io son in lotta con uno dei miei sogni, questa volta non mi scappa. Svolto, tutto va al rallentatore. Sento una gioia immensa salire, perché guardo il tabellone e capisco. Un rumore sordo è il crollo del muro. Due braccia alzate al cielo di una bellissima Firenze, tra polvere e calcinacci, son le mie a prendersi un 3h58'27 con caparbietà. La storia narra che ho perso un caffè con il Gianca che mi ha dato oltre 35' (e son 2..mi sa che gli regalo una caffettiera!), ma scopro ora in email di aver un record in maratona identico al secondo niente popodimeno che con il mitico Fat e la cosa mi fa un piacere immenso. Fabio arriverà un paio di minuti dopo di me per chi ha avuto a cuore, dalle mie parole, le sorti della sua gara. Sarà record anche per lui.
Questa qui sotto è una tabella riepilogativa
Ai più non diranno niente, ma questi numeri celano delle emozioni. Le ho vissute ed ora son perdute e mischiate tra le tante dentro di me. Come gli amici maratoneti che da qualche parte li rincontrerò, così gli echi di questa giornata e le gesta ad essa connesse, ritorneranno prepotenti a galla al primo rintocco solenne di campana.