Ieri sera è stata l'occasione di rivedere un pò di amici. Lucky ci ha invitato ad un evento organizzato da Runners World: la proiezione del film su Steve Prefontaine, giovane mezzofondista americano, scomparso tragicamente nel 1975, a soli 24 anni. La visione era organizzata al Nike Stadium uno spazio espositivo/ricreativo, aperto da poco in Foro Buonaparte 50.
Arrivato sul posto ho potuto ritrovare, non tanto per caso (immaginavo ci fosse), anche l’amico Lino, giornalista di Rw che anni orsono fece il famoso pezzo sui blogtrotters.
Il film.
La storia di Prefontaine mi era già nota a grandi linee, ma mi ha colpito come fosse la prima volta che sentissi parlare di lui.
L’ho apprezzata molto, innanzitutto perché ho appreso la filosofia di vita che animava questo personaggio: non si arrendeva davanti a nulla ed in ogni cosa che faceva ci metteva l’anima.
Così nel film abbiamo ripercorso l’impeto della sua gioventù e la feroce determinazione che lo spingeva verso i traguardi, sul campo e nella vita.
Sapendo come va a finire,si gusta il tutto con un non so che di amarezza, sembra quasi di assistere alle gesta di un eroe tragico.
Sul piano sportivo ti esalta, per la sua voglia di condurre la gara sempre in testa. Per capire chi era Steve credo non ci sia competizione più esemplificativa di quel 5000 metri che fece alle Olimpiadi di Monaco nel 72. Terminò 4°, ma aldilà del risultato (era 21enne) quel continuo mettersi davanti,sferrando un attacco lunghissimo, quasi commuove.
Non vi nascondo la voglia soffocata in me, uscito dal film, di mettermi a correre a più non posso.
Ognuno di noi in fondo può trovare un po’ di Steve dentro di sè. Se pratichiamo running è già facile immedesimarsi in lui. Sappiamo infatti che raggiungere i piccoli traguardi individuali, siano un nuovo tempo, una nuova distanza, uno sprint vittorioso con un amico, ci rende più forti ed accresce il nostro ego, a prescindere dal valore assoluto che esprimiamo.
Ciò si riflette a cascata in un atteggiamento più positivo e attivo nella quotidianità di tutti i giorni. Sembra quasi che niente ci sia precluso. Anche se tutto è breve, tutto è effimero.
La vita a Steve ad esempio è sfuggita di mano su una curva, forse anche in modo stupido. Aveva già il mondo ai suoi piedi.
Per noi, anonimi, non so quali sentieri oscuri seguirà l’esistenza. Anche se la fama ci è preclusa mi chiedo se non siamo in fondo pure noi eroi tragici !. Il copione sembra già dettato. Io pur tuttavia non mi arrendo al destino. Vada che il finale sia già scritto, ma il contenuto di questo percorso..no! Lo voglio riempire e vivere con la stessa intensità che ha espresso "Pre”, in quegli ultimi giri di pista a Monaco nel 1972!
mercoledì 18 maggio 2011
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5 commenti:
Bella Math, un piacere ri-leggerti.
Uno come te dovrebbe organizzare un vero Blogpoint il sabato sera della Monza-Resegone(18/6) che io correrò con Micio e ci saranno anche i Bloggers(per te nuovi ...ma ci sono già da molto) Lello e MauroB2R... venendo con Lucky, Ginko, Cibulo, NicolaP e magari pure Pablo Caballo Pazzo.
Mat ti stai abituando alla pianura milanese, quando vieni ad Alghero la villanovamare ti sembrera' ancora piu' ripida, anche se Bastiano la spianando preparandosi alla Pistoia-Abetone pero' se la rifaciamo la birra e' assicurata, ciao a presto Peppino Sannio.
Bella serata, ti rivoglio in pista grintoso e deciso come il grande Pre!
Go Math!
Bravo !
ci sono molti modi per correre e per vincere a modo proprio :-)
attaccare sempre - se lo hai nelle corde -
tenere duro e morire dentro e tenere un ritmo fisso e godere di quelli che "ti mangi" via via -
oppure "resistere" - o respirare al mattino alle 6 quando esci - e ti senti vincitore
si - c'è un Pre in tutti noi - ed ognuno deve trovare il SUO ed il suo modo :-)
bravo
bel post ! |:-)
Ciao mathias... se sei ad Alghero il 6 Agosto ci sarà Corri Mercede... da valverde alla città..vieni?
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