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sabato 18 ottobre 2008

Non maratoneta, ma semplice corridore. La corsa come un gioco.

Luciano:
non prendetevela, ma mi sembrate un po' tutti drogati della maratona. math, sei giovane, sei un po' sovrappeso, allora perchè non "disintossicarti" per qualche annetto dimagrendo e diventando un vero atleta? solidificando con calma la propria fisiologia e velocizzando le soglie? scendendo a 18' nei 5000 e 1h24 nella mezza? perchè avere FRETTA? perchè voler giocare ai professionisti imbarcandosi in calcoli, test e tabelle complicati mentre si va a 5'40? luciano er califfo

Se rispondo in commento poi ne faccio un post, quindi tanto vale scriver un post..
Dai la corsa è un gioco, la concepisco così.. In essa annovero anche questa distanza, di cui non mi sento drogato(son nel trand di 1 maratona all'anno, su correre di gennaio ho visto chi ne fa 30 e più) , ma che pongo come uno dei tanti e godibili traguardi da migliorare, come le piccole distanze del resto. Che cosa ha in più? Sotto il punto di vista oggettivo niente, sotto quello soggettivo mi porta a coltivare interessi extrasportivi notevoli: la visita di posti che ho sempre desiderato raggiungere come turista, i rapporti di amicizia e di affetto. La maratona è un pretesto per stare insieme alla mia ragazza, a parenti lontani, come mia sorella che abita in trentino, ed agli amici. Non sfugge a chi mi conosce che io ho sempre detto che non avrei mai piacere di andare a far una gara del genere da solo, privandomi di questo contesto. Sono un essere sociale, amo i gruppi, quello in cui corro in primis, non per questo mi sento pecora podisticamente parlando, perchè alla fine ho sempre fatto di testa mia e son in grado di svolgere gli allenamenti che mi pongo come obiettivo.
Arrivare ai miei limiti fisici prima di esordire sulla distanza ed aver stracciato in allenamento tutti i primati possibili ed immaginabili, restando digiuno da competizioni per inseguire la grande gara, quella della vita e far il tempone, non fa per me. Mi godo i tanti piccoli traguardi intermedi..
Perchè giocare a far il professionista se si va a 5'40?
Perchè no, nell'ottica del gioco tutto ci stà. Se può dar del tu agli allenamenti costruiti solo chi realizza tempi da 18' sui 5km e via discorrendo, bè..onestamente, dal momento che non potrei forse mai arrivarci con il mio tendine semirigido ed il piede privo di movimento rotatorio (io il mio trascorso lo do per scontato per gli amici che mi leggono da tempo, non lo tiro fuori ogni volta che parlo delle mie performance), a maggior ragione ci gioco! Non voglio sentirmi condannato a far allenamenti semplici perchè vado piano. Assecondo semplicemente il mio desiderio di diversicare la mia corsa, di razionalizzare l'allenamento. I calcoli, i test e le tabelle vanno a nozze con la mia personalità, razionale e riflessiva, flemmatica e anche un pò pignola..
ps:
poi la cosa più giusta era stata detta da Luciano stesso sul blog di monica
non c'è alcun parametro oggettivo per stabilire che ha torto e chi ragione e non ci sono buoni motivi per sentire fastidio agli atteggiamenti diversi altrui, visto che questi, materialmente, non ci danneggiano affatto. se sentiamo questo fastidio, siamo NOI ad avere dei problemi, di narcisismo
Era riferito agli aspetti strani dell'ambiente della corsa (chi gareggia troppo, le logiche societarie, l'allenarsi senza razionalità e lo snobbare la velocità).

29 commenti:

Ele ha detto...

Conosco Mathias ed è vero che lo fa anche per trovarsi in mezzo alla gente,gente che conosce e non, ma con cui si può instaurare anche un'amicizia(lo dimostra il fatto che in molti si incontrano, ne è un esempio anhe il blog), è un modo per condividere le stesse passioni..poi se uno per fare gli allenamenti segue anche delle tabelle che c'è di male?anche se va 'solo' a 5'40...è per non trovarsi male durante le gare e per seguire un corretto allenamento.

GIAN CARLO ha detto...

Si qui ci sarò da parlare, ma ora vado a nanna. Foruna che non hai tirato in ballo la mia di cantilena.
PS
Ma se sta tabella la dobbiamo fare ci fai essere pure un po' guasconi a giocare a fare i seri.

Cioè, tu puoi correre come vuoi e noi non possiamo spararla un po' grossa.
Come dicono a Zelig It's Ok ?

Domani faccio il serio ora dormo.

Davide R. ha detto...

Sono d'accordo, dal mio punto di vista è un divertimento seguire le tabelle (nonostante io non riuscirei mai a seguirle per il mio modo troppo libero di allenarmi), chi dice che le tabelle siano vincolate ad un determinato ritmo (proporzionalmente con alcuni calcoli credo che siano adattabili a tutti i livelli)? Io penso che ognuno, sopratutto se appassionato ed amatore sia libero di dedicarsi al tipo di distanza che preferisce..ed allenarla nel modo che vuole. La maratona è la distanza di corsa per definizione, mi sembra ovvio che abbia così tanti amanti e sperimentatori al suo seguito. La bellezza di una passione stà anche nell'entrare nell'intimità delle conoscenze che si imparano e quale modo migliore c'è nell'applicarle in modo intelligente alla propria tipologia.
P.S. in ogni caso la parola chiave mi sembra proporzione: cosa dovrebbe dire Samuel Wanjiru a chi fà la mezza maratona in un'ora e 24?

Massimo ha detto...

La maratona da molti soggetti viene cosiderata cosa da uomini con le cosidette quadrate,e cosi' molti appena iniziano a correre vogliono dimostrare ai propri amici il proprio valore,quindi il primo obbiettivo quale' ? la maratona,magari new york !poi magari smettono perche' hanno secondo loro raggiunto lo scopo...contenti loro !
Per me invece l'approccio alla corsa e' quello descritto da Luciano:infatti nella mezza non ci sono ancora quindi ritengo inutie e dannoso fare una maratona...
Naturalmente ognuno e' libero di pensarala e di fare come meglio crede...

Anonimo ha detto...

math, non volevo fustigarti e non so niente dei tuoi problemi ai piedi. la mia era solo una proposta, un'alternativa, infatti le mie frasi finivano col punto interrogativo. e l'ho scritto a te proprio perchè vedo la tua anima razionale e la tua grande voglia. poi, sulle distanze brevi, non sei tanto scarso. tutti possono arrivare ad alti livelli, ci vuole tempo, non avere FRETTA. concedetemi, cari maratoneti, di fare l'AVVOCATO D'UFFICIO DELLE GARE BREVI. anche nelle gare brevi c'è socialità. il precoce dirottamento alla maratona avviene anche a livelli internazionali ed è una delle cause della stasi del mezzofondo italiano. questo mio commento non può estrapolarsi dagli altri in cui ti davo consigli sulla preparazione alla maratona e non vedo contraddizioni con ciò che ho scritto sul blog di monica.
sono un bel rompiballe, eh? a me piace essere così, non mi divertono i forum dove ci sono solo elogi reciproci. luciano er califfo.

Anonimo ha detto...

DIMENTICAVO: 1)il discorso "fastidio/narcisismo" l'ho inserito per eventuali soggetti che non sopportano dibattiti, critiche o opinioni differenti.
2)sul discorso tabelle, mathias, NON MI HAI CAPITO. non ho detto che devi fare solo sedute semplici, ho detto che SE PUNTI A UNA MARATONA A 5'40 (ritmo del tuo fondo lento) ciò che importa PER LA MARATONA è solo l'aumento del fondo lento, per il resto puoi fare qualsiasi lavoro, il quale avrà però altre finalità, ad esempio il mantenimento di una buona forma sulle gare brevi. se già uno fa il lungo di 35km a 5'40, che senso ha fare 3x7000 a 5'40? SECONDO ME puoi continuare a fare ciò che fai adesso, con la sola differenza di aggiungere un lunghissimo ogni 2 settimane. se invece il lento è a 5'40 ma ti proponi la maratona a 5'20, ALLORA ha senso una vera e propria tabella specifica con ripetute, medi lunghi e progressioni a ritmo maratona. mi sono spiegato adesso? per quanto riguarda l'ipertecnologia e l'iperscientificità (calcolare soglie, registrare col garmin ogni metro e ogni battito di ogni seduta), la vedo un po' in contraddizione col discorso del "gioco", ma sono affari vostri. er califfo.

Daniele Uboldi ha detto...

Cavoli quando ricevo troppe informazioni non so mai stare da una parte o dall'altra... ma forse non è un male! Mathias e Luciamo, entrambi dite cose in cui concordo pur essendo agli antipodi come carattere rispetto a te, Mathias e pur non avendo la competenza tecnica e sul campo che hai tu, Luciano. Comunque è una bella discussione.

@Giancarlo, svegliati e intervieni...

Ezio ha detto...

Grande stimolazione. Bravo Luciano ti conosco poco ma mi ritrovo con quello che dici. Ma una cosa la vorrei fa notare sia a te che a Massimo che continua a scrivere contro la maratona. La grande maggioranza di quelli che corrono negli ultimi anni si avvicinano alla corsa inseguendo quel sogno...correre a New York. Un sogno che avverato in qualsiasi tempo, dopo qualche mese si ritorna alla realta. La maratona successiva in una cittadina della nostra Italia gli fara' sentire la realta' di quello che puo' essere una gara del genere. Ma solo con la passione e con l'esperienza si va' avanti...e piano piano si impara.
A me piace l'evento...l'emozione delle settimane prima, la paura di sbagliare, le tattiche dentro la mia mente...fa' vivere! E' un obiettivo nella vita. Una cosa l'ho capita, le tabelle non sono per me. Non sono capace a gestirle e una parola di Orlando Pizzolato mi ha fatto capire cio' di cui avevo bisogno...corsa di base! e ho comiciato a macinare km, qualche volta forse ho esagerato e mi sono stancato, la vita purtroppo non e' solo corsa, ma a Roma 2008 mi sono tolto la soddisfazione, ho cominciato a correre a 40 anni dopo anni di niente, di finirla in 3h 43 dopo aver gestito male la gara ma ero sicuramente da 3h 35 e ho fatto la mezza di fiumicino in 1h 35. Senza ripetute o ripetutine o scattini ho piano piano portato il mio fisico a 35 km a 5 (il passaggio al 36° a Roma era di 3h e 02). Quindi un consiglio a Mathias, io non sono un tecnico anzi sono un tapascione come te, corri allunga i km cerca, senza troppe diavolerie, di portare il tuo fisico ad essere quello di un atleta, il resto verra' dopo se verra'. Forse ti divertirai un pizzico di meno in allenamento ma sicuramente soffrirai di meno in gara.

Daniele Uboldi ha detto...

Io quando ho cominciato a correre non avevo certamente in testa New York che per me non è lontana solo come distanza ma anche come principio. Le mie chimere erano e sono l'ultra trail del Monte Bianco o la 100 km del Passatore o ancora le ultramaratone americane alla Karnazes e Scott Jurek; ma nel mio piccolo e competitivo come sono se non riuscirò a fare la mezza secondo le mie aspettative riamarranno solo chimere e vorrà dire che il mio fisico a 47 anni più in là non può spingersi a certi livelli e credetimi, mi diverto come un matto.

Ezio ha detto...

Fondamentalmente, con obiettivi diversi, ma la pensiamo uguale e abbiamo anche la stessa eta'

GIAN CARLO ha detto...

Allora ora sono sveglio e bello carburato.
Se è forum, ognuno dice la sua.
Er Califfo ha ragione in senso assoluto, prima bisognerebbe crescere come atleti e poi in un secondo momento, creati gli adattamenti alla velocità passare alla maratona. Questo approccio consente anche di tenere a bada gli infortuni. L'alternativa è fare come Ezio, KM e Km senza esagerare nella qualità. Le maratone vengono bene e anche in quel caso si sta lontano dagli infortuni. Ma Ezio a cui voglio bene ha 40anni suonati e io gli posso dire che è un vecchietto.
La soluzione migliore per Mathias è ovviamente quella che Mathias preferisce, ma con poche primavere sul groppone è impossibile pensare di correre senza fare qualità...molto + difficile è pensare di fare sia qualità che quantità. Dei problemi al piede non voglio neanche parlarne, non perchè li ignoro, ma perchè semplicemente Mathias è questo e con questo fa i conti, ne + e ne - come ognuno fa i conti con i suoi + o - piccoli acciacchi.
Io al posto tuo curerei la qualità e andrei alle maratone un po' allo sbaraglio(se proprio le vuoi fare) alla fine quella qualità unita a qualche schiaffo(sui 42km) farà di te un buon maratoneta(non lento).

Ezio ha detto...

magari...sono quasi 48...mon ami!

Alvin ha detto...

Si può sentire atleta anche chi corre a 6:40 al km, si può terminare una maratona in 2e20 o in 6 ore e sentirsi appagati alla stessa maniera, l'importante finchè la corsa è un hobby è trovare piacere nel farla..il giorno che ti troverai a sputare sangue su di una salita per far qualità e tornare a casa a pezzi ed insoddisfatto...beh forse è meglio sedersi un attimo e rivedere i propri progetti...ma finchè ti diverti, continua a correre ai tuoi tempi ragazzo!

Anonimo ha detto...

mmmmm... mi aspettavo che gli estremisti irriducibili dei "nuclei maratoniani rivoluzionari" mi avrebbero crocifisso a testa in giù e invece vi vedo tranquilli e riflessivi. sono contento, siete diventati MIEI AMICI. si è amici quando si regge la critica (che non significa condanna ma giudizio seguente all'analisi, in greco). regà, a volte sono spigoloso, ma a me piace andare in profondità, dubitare sempre (anche di me stesso) per analizzare, per capire. la mentalità scientifica non dorme sugli allori, si pone sempre in gioco e guarda avanti. adesso bando alle ciance e visto che math vuole fare parigi...A GIANCA', partorimo sta benedetta tabella. io gli imposterei una tabella da mezzamaratona (senza tralasciare lavori veloci) con in più innesti di lunghissimo. er califfo.

Massimo ha detto...

Il problema di molti che si buttano subito a fare la maratona e' che non si rendono conto che bruciando le tappe rischiano di farsi male,magari non subito,ma nel giro di qualche anno:i tendini,i muscoli,le cartilagini si devono adattare gradualmente ai Km;infatti leggendo qualche libro di gente che ne sa'in media piu' di noi:e' piu' deleterio fare piu' km piano che meno km ad andatura brillante,per questo e' consigliabile cominciare dalle distanze corte,e cio' rafforza tutte le componenti che entrano in gioco nel podista.
Nb io ho cominciato circa 5 anni fa a correre e ricordo che le prime volte facevo 500 m cercando di correre e poi camminavo,cosi'per qualche km,poi dopo un anno qualche garetta di 10 km in 48',e qualche mezza in 1h 40' !;adesso a 45 anni sono ancora in fase di miglioramento,e quando cio' finira',continuero' a correre comunque con lo stesso impegno Cosciente dei miei limiti, mi alleno tutti i giorni e questa e' la mia piu' grande fortuna !

Micio1970 ha detto...

@Luciano er califfo: ti stai "albanesizzando" o Albanesi si è "califfizzato".

Mi sembra che Giancarlo abbia fatto l'intervento più sensato e in linea con il mio pensiero attuale. Essere arrivato alla maratona dopo quasi 3 anni di corsa e dopo essere passato per una prima ottimizzazione dei 10.000 e della mezza mi ha aiutato soprattutto a minimizzare infortuni e problemi fisici.

Anonimo ha detto...

micio, anche se ti nascondi lo so che hai fatto 3h09. considero rondelli (per le brevi) e gigliotti (per la mara) i migliori, ma non rigetto tutto di albanesi. albanesi purtroppo non sa tarare le sedute di ripetute (lo griderò fino alla morte con una certezza del 101%), è un'errore gravissimo che mi lascia allibito, assurdo per uno che ha corso e dice di seguire gente che corre. luciano er califfo.

Furio ha detto...

Math e Luciano, bravi tutti e due; è bello confrontarsi e saper esprimere pacatamente le proprie idee ;-)
Penso che sia giusto che ognuno trovi la sua dimensione di corsa, l'importante è trovare un equilibrio divertente e salutare.

Pimpe ha detto...

... mi son gia espresso una volta su Albanesi si ,Albanesi no.. come detto bene da Micio nella risposta precedente , io penso che ,per ora, preferisco correre i 10 k in 35' minuti o i 5 k in 18 che la maratona in meno di 3 ore...
ma e' la mia idea..
chi la pensa diversamente deve seguira la sua strada.. La CORSA E' LIBERTA' anche in questo senso.. ;-)

Francarun ha detto...

Io seguo una tabella costruita su di me , ma solo su di me, e la seguo alla lettera, perchè a me piace essere fiscale, beh io sono una malata della maratona e non ho nessuna intenzione di smettere di essere una maratoneta !
Il tuo post è davvero interessante e chiaro, bravo !

Fat_Stè ha detto...

Ah, ma allora ditelo che è il leit motiv del mese...maratona si, maratona no? ;)
Sono scelte personali in cui giocano motivazioni troppo diverse da persona a persona, non esiste un'unica risposta, ma tante verità quante sono i runner...
Segui il tuo cuore (lo so, è di una banalità disarmante, ma è la cosa più sensata che mi sento di dire!).

Anonimo ha detto...

io tengo in grande considerazione le opinioni di Luciano, anche se poi non sono sempre d'accordo con lui. In questo caso condivido il pensiero suo e di Giancarlo: la maratona credo sia una gara che per essere interpretata al meglio e senza uno scotto da pagare troppo alto, in termini di infortuni, richieda prima adattamenti organici e fisici; miglioramento della velocità di base ed esperienza in gara. Poi però va detto che ognuno ha la propria filosofia e l'importante è trovare stimoli, gratificazione e divertimento negli obiettivi che ci si pone. In fondo il mondo dell'atletica è zeppo di pazzi furiosi e mi pare di averne visti di molto peggio di Mathias! :-) Insomma, le sue scelte mi sembrano discutibili, migliorabili, ma di certo non sono poi così fuori luogo, anche perchè va tenuto conto che ha già corso 2 maratone senza problemi, quindi ha perlomeno una discreta efficienza fisica. Credo che Luciano volesse solo dare dei consigli, e tra l'altro buoni consigli!

Anonimo ha detto...

MIC, grazie, vedo che mi hai capito.
FATDADDY, bisogna trovare un compromesso tra cuore e testa. da quasi 30 anni va di moda dire "va dove ti porta il cuore", da quando la filosofia materialistico-scientifica ha ceduto il passo alla riscoperta della soggettività, dell'irrazionale, dello spirituale. ma il "CUORE" (la volontà, il sentimento) non è una categoria indipendente e tantomeno fondante la psiche umana: è la parte di noi che più di ogni altra viene determinata culturalmente e motivazioni a livello cosciente del nostro agire, spesso, a livello inconscio sono completamente diverse. quindi, quando il cuore ci dice che ci piace una cosa, dobbiamo chiederci il perchè! io mi fido di più della RAGIONE. luciano er califfo.

Mathias ha detto...

Il post è scivolato via, pur tuttavia ancora vivo. Non posso che constatare come han già fatto altri che ci son posizioni consolidate (in questo post la gran parte degli intervenuti non ha le mie stesse vedute, ma so che cè chi mi legge, e non ha avuto l'occasione di commentare, che la pensa come me sull'approccio alla maratona: da una lato, obiettivo perseguibile senza sfociar nella maniacalità anche per chi ha la mia età podistica, dall'altro occasione di socialità/turistica)
Io rispondo su alcune cose che ho sentito qua e là, cose che sono retoriche, ma che valuto con un parametro soggettivo per capire meglio se entro anche io nello stereotipo:
- purtroppo io ho esordito proprio con la maratona e guarda caso quella di New York. Ho forse anche dimostrato qualcosa agli amici pigri, ma se è accaduto è stata cosa inconsapevole. A quella gara ci sono arrivato dopo 15 mesi di carriera podistica e non ho iniziato a correre con il pensiero di far la maratona. Quello è venuto dopo 5 mesi di corsa, quando già in me era ben radicata la passione. Mi sono documentato, ho fatto due conti, ho letto dei graduali incrementi di km, delle articolazioni che richiedevano mesi per abituarsi al gesto e ho stimato che 15 mesi mi sarebbero bastati per arrivare integro al traguardo. quelli che poi dopo new york smettono.. io mi sto tastando e su di me non trovo l'etichetta con la scadenza. Ad un anno di distanza, 25 mesi da che corro la mia passione rimane intatta e non si è orientata solo sulla maratona
Ho scelto di saltar una 42km autunnale ad esempio per far un pò di velocità quest'estate e a spanne direi che, nel mio piccolo qualcosa ho ottenuto. Gli stereotipi albanesiani del nycmaniaco perciò non mi tangono

- Non trovo contraddizione nel concepire la corsa come un gioco e far rientrare in questo gioco anche l'ipertecnologicità. Amo la statistica.. da prima che avessi il gps misuravo segnavo tutti i percorsi ed il tempo di percorrenza. Lo facevo in bicicletta ed ho iniziato a farlo anche per la corsa. Mi appassiona incrociare dati statische battiti la sera a casa. Durante no, son più istintivo, non guardo pulsazioni cardiache e simili e su distanze lunghe ho imparato a prender i riferimenti ogni 5km come fa Simone Grassi, piuttosto che star a guardar il tempo di ogni singolo km. Quindi io gioco anche con i numeri..e non solo in campo podistico, se voi sapeste cosa faccio con il mio amico di studi Carlo ci dareste dei matti (vediamo le targhe delle macchine e cerchiamo di associar il numero ad un articolo del codice penale)

Detto questo e per chiuder il lunghissimo post, non sono uno di quelli che rimane arrocato sulle sue posizioni. Anche con persone diverse da me cerco di scambiare idee ed apprendere cose che non conosco. Nessuno è detentore di una verità assoluta per fortuna. Il primo ad accorgersene è stato Socrate, come diceva? So di non sapere..

Fat_Stè ha detto...

Un'estrema sintesi nella risposta e l'irrinunciabile voglia di utilizzare slogan di moda (tra l'altro citando un libro che non ho letto e non intendo leggere) ha forse mal evidenziato il mio pensiero: poichè le motivazioni che spingono ognuno di noi in primis a correre, in secundis a scegliere talvolta di misurarsi con una maratona sono le più disparate e spesso sconosciute anche al soggetto interessato (io per esempio ho delle forti motivazioni, ma faccio fatica a definirle e a descriverle agli altri...incapacità di scrittore...), è difficile se non impossibile dare il consiglio giusto.
Il "vai dove ti porta il cuore" andrebbe forse letto come un "tu solo Mathias conosci te stesso e sai cosa ti spinge a fare la maratona di Parigi", il resto vien da sè...
;)

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti! Ho letto i vari commenti, anche se a volte saltavo delle righe (non me ne vogliate), soprattutto quelle che elencano ore, minuti, soglie, ecc. Io sono una maratoneta-ultramaratoneta dal 2003. Non ho mai seguito una tabella (e si vede dai miei tempi), ho fatto una sola ripetuta nella mia vita (nel 2006) e sono riuscita a scendere dalle 2 ore nella mezza maratona. Questo mi ha fatto molto piacere e mi ha fatto anche capire come possa realmente incidere un giusto allenamento sui tempi durante una corsa. Ma ciò non mi ha fatto continuare a fare ripetute...troppo faticose per me :) Io amo confrontare me stessa sulle lunghe distanze e, nonostante i non allenamenti settimanali, io riesco sempre a finire i miei 42,195 o 100 km. Questo era per dire che ognuno vive la corsa come meglio crede. Ognuno è libero di imporsi o meno tabelle e ritmi specifici. I consigli sono ben accetti, ma alla fine siamo noi stessi a muovere gambe, piedini e soprattutto TESTA!
Sabrina

Filippo Lo Piccolo ha detto...

Se la corsa non fosse piacere, divertimento, passione, emozione, non ci sarebbero gare, allenamenti e quant'altro!
Poi se ci metto il massimo impegno è perchè mi ritengo un agonista accanito (chiedete allo Stadio delle Palme di me!).
Ma non esisterebbe nulla di tutto questo e tutti i sacrifici più impensabili se non ci fosse la gioia di farlo.
E quando corro il lungo, non parlatemi di ipod, fasce toraciche, garmins, ecc: il massimo è una chiaccherata con amici e ogni tanto un'occhiata al ritmo al km ma senza troppi assilli.
Ma quando c'è da fare sul serio...

Ezio ha detto...

Ma tu Mathias vuoi veramente fare sul serio?

Mathias ha detto...

@EZIO:Se per serio intendi senza allenarmi a sensazione si.. non voglio improvvisare.
Per carità non sto dicendo che mi impongo una rigidità assoluta.
L'improvvisazione, l'uscita diversa deve esser però una mia scelta, una divagazione su un percorso ben tracciato, come ho sempre ho fatto del resto. Questi ultimo due cicli di allenamento ho cercato di seguir una tabella per i 10 ed una per i 5km e mi son parecchio divertito.. altrettanto volevo fare ora, ponendomi nuovi obiettivi