(nota postuma: questa maratona è stata preparata e vissuta grazie all'
Ugo Training cui rimando)
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Firenze per me sei il rintocco solenne delle campane di S.Maria del Fiore.
Non me le levo dalla testa e so il perché.
Nelle infinite falcate della mia corsa sono i momenti esterni, fatti di suoni, impressioni, situazioni, volti amici, che marcano il panno del ricordo e fanno elevare certi passi sopra altri.
Eravamo al transito del 28°km circa. Quel contesto monumentale ha reso la mia corsa solenne e adrenalinica. Un'emozione devastante, che a stento son riuscito a trattenere e la cosa più bella è che l'ho vissuta con a fianco un amico, Fabio..che le vie di Internet mi hanno fatto conoscer perchè fu il primo che commentò quel video celebrativo di New York messo su Youtube.
Trovarsi, perdersi e poi ritrovarsi. E' il destino degli amici maratoneti, riproposizione in chiave sportiva di quello che spesso ci riserva la Vita.
E' accaduto più volte nel giorno di gloria sportiva Domenica 29 Novembre.
Vi porto così alla partenza di Piazzale Michelangelo sotto un cielo grigio. Diecimila anime alle prese con la propria battaglia che circolano di qua e di là.. Si parla e si scambiano battute, allungo un the ad
Andrea Rigo, poi trovo altri amici blogtrotters, poi Fabio. I minuti passano, Firenze là sotto di noi è già bellissima di prima mattina e tra un pò sarà nostra. Non fa neanche poi così freddo. Che allegria, smorza quella tensione agonistica che lieve sale. Primo rintocco di campana. Cambia la scena. Mi ritrovo così per un momento in un bagno oscuro, uscito dal quale degli amici non c'era più traccia. Solo. Io e la mia passione, che è anche quella degli altri scalmati intorno. Le parole del Mister riecheggiano nella mente.
Stai tranquillo per i primi 30km, poi vola. In fondo penso che così interpretata questa sia una maratona sperimentale. Son molto più tranquillo che in altre occasioni, ciononostante una minzione disperata in un angolo tra dei sacchi, poco prima del transito sotto la linea della partenza, mi richiama antichi difetti emotivi. Mi infilo infine tra la selva di gambe giù per la discesa, nel traffico. Il tappo umano è notevole, questa la prima insidia, poi quando gli spazi si fanno più larghi la seconda insidia è dipesa dalla voglia di lasciar troppo andar le gambe per recuperare quei secondi persi.
Mi fotto così continuo a ripetermi
Piano Piano. Vedo gente che salta le aiuole e fa acrobazie incredibili. Osservo tutto questo mentre le campane riecheggiano lontane e mi portano sul piano. Il primo ritrovo in corsa è poco dopo aver incontrato la pianura. E' l'amico
Andrea, Insane, il piacentino (che mi accompagnò per molti km durante la mezza maratona in notturna a Roma) mi sfila e dopo qualche metro con me, va a rincorrer la sua performance. Io viaggio con il freno a mano tirato. I 5km a 5'42 son un pò sporcati dalla lenta discesa e dal minutino perso nel primo mille. Del resto Ugo me l'ha detto di non scostarmi dai 5'35/5'30".
Goditi Firenze Math. E così faccio, ma qualcosa già al primo affaccio sull'Arno mi turba. E' la vescica che si sta nuovamente riempiendo e inizia a bussare. Ogni tre respiri il mio pensiero è lì.
Cazzo devo fermarmi, ma magari resisto. Mi trascino dietro il pensiero per quasi 7 km. All'altezza del 14° non ce l'ho più fatta, prendo la decisione e mi paro dietro un albero in un interminabile minuto (tondo tondo). Nel frattempo se ne è andata una seconda cinquina a 5'36.. e la terza con pausa a 5'42. In sostanza ci sto dentro nei dettami del mister non fosse per gli inconvenienti avuti!
Tocco di campana. E' un'altra maratona, più godibile. La mia corsa ora è più sciolta e meno pensierosa. Forse per leggerezza(o perchè uscivo dal pit stop) salto il rifornimento del 15°, dove avrei voluto prender una bevanda energetica, ma viene di lì a pochi istanti in soccorso l'amico Fabio, che mi ritrova. Inizian una dozzina di km bellissimi in sua compagnia. L'amicizia in corsa non ha bisogno di parole, ma è fatta di presenze e di gesti. Un pezzo di banana, suo rifornimento personale, condiviso passerebbe nel silenzio se non lo narrassi. Rientra tra i momenti che ricorderò sicuramente. Il nutrimento zuccherino mi dà la carica per mantener l'andatura di crociera e traghettarci nei 6 km sin alla mezza a 5'32"/km. (mezza in 1h58'56").
Faccio il countdown. Dico a mezza voce, non so se Fabio l'ha capito che tra circa 8/9km io cambio passo. Son km transitori, passiam nella zona dello Stadio, poi ci riaffacciamo verso il centro. Ci son decisi di cambi di direzione che fanno un pò rallentare. Passo quasi accanto al mio Albergo vicino a Piazza San Marco che manco me ne accorgo. Sin ai 30 la mia maratona decreta un 5'37 nei 9 km parziali e nel totale sino a quel momento (30 km in 2h49'03"..accidendenti per quei 2'!!).
Ma tornano le campane e l'adrenalina di quel passaggio narrato all'inizio, prepotenti ed in primo piano. Le urla degli amici di Alghero, poi quelli di Roma ai bordi strada. Son stordito e la mia elettricità forse manda in cortocircuito il Forerunner. Il Garmin infatti si spegne un attimo. Lo riaccendo. Son tra il 29° ed il 30° quando accade ciò. Perdo dal primo piano l'andamento della mia gara. Indi resetto in movimento e riparto da lì a cronometrarmi. Approfitto del'inconveniente del gps per anticipar di un 500 metri la decisione. Del resto son troppo gasato dalla folla per trattenermi oltre. Fabio andiamo, voliamo, dai..
Tocco di campana. Ho cambiato passo e mi son librato a scriver una pagina della mia storia podistica. Penso che Fabio sia con me, ma i primi metri son abbondantemente sotto i 5. Mi giro e lo perdo di vista.
Perdersi e ritrovarsi chissà dove ora..Grazie Fabio, lo ringrazio con il pensiero per avermi aiutato ed esser stato con me. Mi calmo un attimo, poi mi lascio ancora andare. Procedo a strattoni, senza comunque più guardare l'andatura nè niente. Sono figlio della sensazione e del vento entro nel parco delle Cascine che sono un uragano. Per 8km travolgo tutto. Ricevo una pacca sul culo da
Ezio che vedo cammina(mi spiace, ancora devo saper che è successo ai miei amici dei blog), sfilo poi
Giampy che da dietro mi urla che
i palloncini delle 4h son là davanti e io mi ci avvento. Li voglio e devo prendere. I brevi rallentamenti in questi 8km son dati solo dai rifornimenti che vedono una ressa incredibile. Mi devo fermare qualche istante sia al 30° che al 35° per bere qualcosa. Il parziale dal sito tds mi darà 5'28 in questi 5km, ma sò che son sotto i 5'20 abbondantemente nei tratti corsi.
Il patatrac lo faccio al ristoro dei 35. Salto il rifornimento salino per la fretta e la troppa gente e non reintegro neanche in frutta. Mi accontento di mezzo bicchierino di acqua e non basta. Di lì a due km la pago. Attorno al 37°, che è quello evidenziato in azzurro nel tabellino qui sopra, sento il tocco di campane che decreta l'apertura della sofferenza. Si affacciano degli accenni di crampi. Ora ai polpacci, ora nell'interno coscia. Devo rallentare e stringere i denti. Finisce il parco e di nuovo l'Arno, Ponte Vecchio si avvicina. Entro in piazza della Signoria in "crisi mistica".In sostanza i 3 km sin al 40° son stati quelli della paura.
Se il crampo arriva deciso qua zoppico sin al traguardo sussurro
. A terra vedo podisti che son nelle condizioni in cui io non vorrei finire. Arrivo sin ai 6'09"/km, poi giunge a salvarmi l'ultimo rifornimento. E' fondamentale, prendo sali e the..è una botta di benessere. Poi gli amici supporter di Alghero, lì poco oltre, fanno il resto. Mi ristabilisco e riesco a correre bene. Le gambe son ancora fresche. Ora Firenze è un casino pazzesco. Io mulino felicità. Vedo l'ultimo palloncino delle 4h lì poco avanti che svolta, sento lo speaker. Piazza Santa Croce è dietro l'angolo, io son in lotta con uno dei miei sogni, questa volta non mi scappa. Svolto, tutto va al rallentatore. Sento una gioia immensa salire, perché guardo il tabellone e capisco. Un rumore sordo è il crollo del muro. Due braccia alzate al cielo di una bellissima Firenze, tra polvere e calcinacci, son le mie a prendersi un
3h58'27 con caparbietà. La storia narra che ho perso un caffè con il Gianca che mi ha dato oltre 35' (e son 2..mi sa che gli regalo una caffettiera!), ma scopro ora in email di aver un record in maratona identico al secondo niente popodimeno che con il mitico Fat e la cosa mi fa un piacere immenso. Fabio arriverà un paio di minuti dopo di me per chi ha avuto a cuore, dalle mie parole, le sorti della sua gara. Sarà record anche per lui.Questa qui sotto è una tabella riepilogativa
Ai più non diranno niente, ma questi numeri celano delle emozioni. Le ho vissute ed ora son perdute e mischiate tra le tante dentro di me. Come gli amici maratoneti che da qualche parte li rincontrerò, così gli echi di questa giornata e le gesta ad essa connesse, ritorneranno prepotenti a galla al primo rintocco solenne di campana.