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martedì 31 maggio 2011

Vento del cambiamento..

mercoledì 18 maggio 2011

Steve Prefontaine il film (Evento Runners World al Nike Stadium). Siamo tutti eroi tragici?

Ieri sera è stata l'occasione di rivedere un pò di amici. Lucky ci ha invitato ad un evento organizzato da Runners World: la proiezione del film su Steve Prefontaine, giovane mezzofondista americano, scomparso tragicamente nel 1975, a soli 24 anni. La visione era organizzata al Nike Stadium uno spazio espositivo/ricreativo, aperto da poco in Foro Buonaparte 50.
Arrivato sul posto ho potuto ritrovare, non tanto per caso (immaginavo ci fosse), anche l’amico Lino, giornalista di Rw che anni orsono fece il famoso pezzo sui blogtrotters.
Il film.
La storia di Prefontaine mi era già nota a grandi linee, ma mi ha colpito come fosse la prima volta che sentissi parlare di lui.
L’ho apprezzata molto, innanzitutto perché ho appreso  la filosofia di vita che animava questo personaggio: non si arrendeva davanti a nulla ed in ogni cosa che faceva ci metteva l’anima.
Così nel film abbiamo ripercorso l’impeto della sua gioventù e la feroce determinazione che lo spingeva verso i traguardi, sul campo e nella vita.
Sapendo come va a finire,si gusta il tutto con un non so che di amarezza, sembra quasi di assistere alle gesta di un eroe tragico.
Sul piano sportivo ti esalta, per la sua voglia di condurre la gara sempre in testa.  Per capire chi  era Steve credo non ci sia competizione più esemplificativa  di quel 5000 metri che fece alle Olimpiadi di Monaco nel 72. Terminò 4°, ma aldilà del risultato (era 21enne) quel continuo mettersi davanti,sferrando un attacco lunghissimo, quasi commuove.

Non vi nascondo la voglia soffocata in me, uscito dal film, di mettermi a correre a più non posso.
Ognuno di noi in fondo può trovare un po’ di Steve dentro di sè. Se pratichiamo running è già facile immedesimarsi in lui. Sappiamo infatti che raggiungere i piccoli traguardi individuali, siano un nuovo tempo, una nuova distanza, uno sprint vittorioso con un amico, ci rende più forti ed accresce il nostro ego, a prescindere dal valore assoluto che esprimiamo.
Ciò si riflette a cascata in un atteggiamento più positivo e attivo nella quotidianità di tutti i giorni. Sembra quasi che niente ci sia precluso. Anche se tutto è breve, tutto è effimero.
La vita a Steve ad esempio è sfuggita di mano su una curva, forse anche in modo stupido. Aveva già il mondo ai suoi piedi.
Per noi, anonimi, non so quali sentieri oscuri seguirà l’esistenza. Anche se la fama ci è preclusa mi chiedo se non siamo in fondo pure noi eroi tragici !. Il copione sembra già dettato. Io pur tuttavia non mi arrendo al destino. Vada che  il finale sia già scritto, ma il contenuto di questo percorso..no! Lo voglio riempire e vivere con la stessa intensità che ha espresso "Pre”, in quegli ultimi giri di pista a Monaco nel 1972!

sabato 14 maggio 2011

Ancora nel limbo. Intanto Ele corre con Costanza:30 km settimana

Sullo sfondo nuvole temporalesche. Devo sbrigarmi. Esco e provo ad andare in allungo per vedere se le gambe girano. Così pare..anche se la ruggine è molto alta. Arrivato quasi a Trezzano per una strada secondaria, mollo. Mi manca l'intensità, vado in difficoltà dopo venti minuti sotto i 5. Non son più abituato a soffrire. Pazienza, sono ancora nel limbo e la mia corsa la trasformo in trotto.
In questi mesi di mancata presenza sul blog ho decisamente mollato i ritmi, forse per la delusione di un contrattempo creatosi a Padova nel fissarmi la data di un esame diagnostico (dovevano farmela a marzo, finisce invece che la farò a maggio/giugno sta benedetta risonanza).
Mi rassegno a sto punto ad arrivare pronto alla data chiave del 9 novembre 2011. In quella data i medici di Pavia che mi hanno in osservazione potranno sciogliere il dilemma se io possa o meno essere agonista e liberarmi da un incantesimo lungo quasi due anni (a quella data lo saranno).
Ho rallentato anche perchè gli obiettivi nella vita si concentrano altrove: ad esempio, sistemarmi lavorativamente. Per ora non dico nulla per scaramanzia, ma ci sto provando e sono a buon punto.
Infine bè ho rallentato perchè c'è lei, la mia discepola, coraggiosa compagna di vita, Ele, che ha iniziato a correre sempre più seriamente. L'anno scorso ha imparato a correre da zero come sapete. Poi di mezzo mesi di impegno, ma molta distanza tra una corsa e l'altra.
Poi è cambiato qualcosa: E' oramai un mese che tiene i 30 km a settimana e i suoi tempi migliorano. Premetto che non lo fa con alcun fine agonistico, ma per rimettersi in forma. Però si è messa con uno come me..credete mica sia solo jogging quello che le faccio fare adesso?
Non ha ancora i tempi per un allenamento strutturato, però le faccio assaggiare un pò di variazioni di ritmo, qualcosa di diverso, per velocizzarla e regalarle una corsa più godibile.
Le tengo i riferimenti sui 5 e i 10 km. Segno i record di distanza (domani se riusciamo proviamo i 13). E' bello veder riflesso in lei, quei "miglioramenti verticali" che avevo io agli albori 5 anni orsono, quello stupore di fronte alla  piacevole scoperta delle potenzialità del corpo, che sono molto aldilà dell'immaginato!
Non la mollo un attimo e sfruttando questa mia condizione di assenza di obiettivi, il mio obiettivo è lei..esco ad ogni corsa che fa, la supporto. Credo che tra un paio di mesi sarà in grado di superare il test del moribondo (ora sui 10 viaggia a 6'36, il mese scorso correva a 7'). Gliene ho parlato, distrattamente.. :-)