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giovedì 30 luglio 2009

Dietro i talloni di Lucky nei 5000

Un post al giorno perchè son tante le cose belle da raccontare in questi giorni e non voglio farmi sfuggire nulla, sincopando le emozioni in un post calderone, che poi mi diventa anche noioso.
Per la prima volta ho corso con Lucky. Amico blogtrotters. Al secolo anche cavallo da mezzofondo diretto dal Califfo. E' stata una bellissima uscita. Mi ha fatto da Virgilio in un mio test, il primo in pista, sui 5000. Che bello..con questo ragazzo c'è la naturalezza di trovarsi con un amico da lunga data. E' stata la mia lepre sul suo terreno preferito.
Severa pista. Ti getta in faccia il tuo valore vero e assoluto.
Prima di proseguire ne ho da dire due al mio fedele compagno da polso, sentite un pò " Garmin mio, a volte in strada so che sei farlocco e forse qualche primato lo hai drogato di qualche bazzecola. Non ti censuro perchè sei un mezzo di rilevamento e sempre con te mi son confrontato, quindi i miei miglioramenti, in un modo relativo e tutto tuo, fino ad ora me li hai sempre certificati. In strada dritta sei infallabile, ma le curve ti fanno stare male e non meriti considerazione. Qui in pista ti preferisco la tua funzione più obsoleta: il CRONOMETRO!"

Questa premessa è indispensabile per capire che la corsa che con lucky abbiamo fatto è stata impostata tutta sui passaggi. Non volevo ammazzarmi, volevo stare su quel ritmo del mio precedente primato e se ce n'era, caso mai alla fine, dar qualcosa. Sapevo di dover gravitar attorno a'1'52" ogni giro per stare sui 4'40"/km ritmo che fino ad ora ho tenuto due volte in strada.
Ci son quasi stato, I lap manuali a volte li prendevo poco dopo la linea, così ecco che magari leggete quel secondo in più in tabella sotto.
Sono andato via in carrozza. Io praticamente non mi son dovuto preoccupare di nulla, ci pensava Lucky Luciano a farmi il passo, lo seguivo e.."se sei in difficoltà guarda i miei talloni". Qualche scaltrezza/riferimento da pista la sto apprendendo grazie a lui.
Il fiatone mi è venuto a trovare, se ne sarà accorto anche lui, ad un certo punto. Ma il cuore era tranquillo. Il cardio ha perso qualche riferimento, peccato..ma vedendo il trand sui 12,5 lap mi stimo sui 165/67 battiti di media. Il che significa che potevo averne ancora. L'ultimo giro ho trovato una piccola progressione, dietro i suoi incitamenti: 23'28"
A 4" dal primato, però io questo lo considero quasi di più, per l'insieme dei fattori. Non l'ho presa a gara! Mi ricordo quella corsa in strada invece..là si che ho finito impiccato ed ho iniziato a soffrire come una bestia molto lontano dal traguardo. Qui c'è stato solo un forte impegno nel cambiare il passo forse, a cui mi sentivo moralmente chiamato essendo accompagnato dal più degno esponente dei cambi di passo che la rete conosca.
Poi il do ut des si è concluso con una mia veloce spiegazione del potenziamento che faccio e che dovrebbe imparare a fare anche a lui(secondo dettame califfico). Bello pensare che ciò che ho appreso da altri riesca poi ad inculcarlo agli amici. Atletica è Amicizia..come la nostra che ci unisce in rete e fuori. Oramai è buffo pensare a tutti gli incroci di chi conosce chi di persona, o di chi si è allenato con chi.. Furio ha fatto da lepre a Lucky, lui a me.. ed io? chissà quando anche il sottoscritto svolgerà questo ruolo per qualcuno!

mercoledì 29 luglio 2009

Un volo nei 200..al crocevia di giorni belli

Voglio donarmi la grazia del volo. So che posso, l'ho sempre sognato. Di corse a perdifiato è piena oramai la mia memoria. Ma il volo no, quello non l'avevo mai provato, fino a ieri sera.
Chiudo gli occhi un momento prima di ripartire, a scrivere e raccontare di una scala Piccada infuocata. Io a farla tutta non ce la faccio. 34° mi avvampano. Dopo il riscaldamento e 15' di salita veloce mi sento arrivato. Bastano. Son infine là, nel pianoro. Un rettilineo corre fino a toccare l'altro pezzo di ascesa. Quei rettilinei da favola, come son le strade americane tra spazi immensi. Un rettilineo sospeso tra il cielo ed il mare ed io di mezzo. Chiuder l'allenamento così al passo non fa per me. Ho ancora i 5 allunghi da 200. Un camper di vacanzieri strombazza festoso per salutarmi nel mio primo allungo e me lo manda di traverso. Ho una strana sensazione, una fiammata.. ed è stato l'inferno.

Per una volta non voglio dare enfasi al tempo, ma al gesto. Il terreno non esiste, le gambe così alte non son mai state, il mio essere è proiettato in avanti alla ricerca dello spazio. Ogni falcata son metri. E' una progressione rossiniana con l'apoteosi degli ultimi due scatti. Finisco avendo ancora la forza di farne altri. Non ho dato il 100% di me, ma mi son distribuito sulle diverse prove.
Poche decine di secondi per sentirsi in fondo così leggeri e colmare per qualche istante la distanza tra me ed il cielo. La cosa bella è che non è stata l'estemporaneità di una prova, ma mi son ripetuto volando ogni volta sempre un pò più in su.
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Son giorni belli, son al crocevia di una serie di giornate con i miei amici. Lucky è qui in vacanza e ieri sera ci siam visti nel dopocena. Correrò con lui in pista giovedì e tutti insieme con gli altri blogtrotters la garetta della Mercede sabato. Di mezzo venerdì una prova anomala per me sui 1000 nell'ambito di una manifestazione di beneficienza organizzata dall'associazione currichesimagna allo stadio dei Pini. Son prove da vivere così, spensierate ed in modo gogliardico. (già con Massimo abbiam scherzato sulla possibilità di un doppiaggio ad opera degli altri concorrenti nel 1000, saremo nella stessa batteria!). Io credo che sia tutto questo contorno che renda a me così mitiche le corse che vivo.

martedì 28 luglio 2009

Le foto della Corsica e mini recensione di Ajaccio Porto Corte


E' difficile raccontare un Viaggio in Corsica. E' un posto da vivere. Le foto non rendono mai.
Abbiamo visitato due zone: Ajaccio e Porto. Ci siamo concessi molte escursioni nell'interno, finendo pure a Corte, antico capoluogo regionale.

Zona Ajaccio
Di Ajaccio città posso confermare quanto accennavo nel post tecnico sul running(che però nessuno mi legge :-P). E' una città poco corsa, dove per corsa si intende il tipico paesino in pietra con viuzze caratteristiche. Qui niente di tutto ciò. Caos cittadino, vialone di 3 corsie per senso di marcia sul porto. Casermoni stile case popolari appena dietro il porto.. però..c'è un però. Il lungomare è anche carino e la strada che porta verso il promontorio della Parata dove ci son le famose Isole sanguinarie è orlato di spiagge stupende. Calette di sabbia e granito, come quello della Costa smeralda. Il mare di Ajaccio è bellissimo. Non saltatela perciò..ma venite a fare un tuffo in una di questa calette e fatevi un giro verso le Sanguinarie al tramonto.

Escursione a Corte in Val Restonica
Ajaccio è stata la base per una divagazione nell'interno a Corte, questa si una città corsa! La cittadella vale una passeggiata, ma qui la natura ha la predominanza, quindi spazio a lei. Siamo all'imboccatura di valli che conducono ad alte montagne. Abbiamo scelto una escursione in Valle resotonica. Un trekking di 2'30 circa (a/r- dislivello 430metri ) per arrivare al Lago del Melo. Bello e glaciale con i suoi 8 gradi. Non vi dico il freddo patito là in cima a 1700 metri di altezza. Il corpo è abituato all'estate! Forse abbiam scelto anche la giornata più fredda. E si che in riva al mare, il mio pensiero odierno era di fare il bagno nel lago! Come si cambia in fretta idea! Ci son ancora tante passeggiate da fare a Corte. Suggerisco per chi può di fermarsi qualche giorno per fare le escursioni più belle. Da ritornarci per esplorare nuove valli!

Zona Porto
Porto sta una 90na di km stradali a nord di Ajaccio. E' un paesello insaccato in una stretta valle che dà sul mare. L'entroterra offre una concrentrazione di visite non indifferente. Il mare è altresì stupendo. Anche qui per visitare tutto bene ci vorrebbero parecchi giorni. Noi abbiam scelto di dare prevalenza all'interno, non disdegnando però la visita di alcune spiagge.
Son tutte da scoprire però..andate a..
Ficajola: Vi segnalo questa cala, ideale per lo snorkeling e dall'acqua subito profondissima. In pratica a 15 metri dalla riva ci son già 4 metri di profondità! Una delle più belle che abbia mai visto
Escursione alle Gole della Spelunca. Trekking con bagno in torrente in questa stretta valle poco lontano da Porto. L'escursione collega i 2 paeselli di Ota ed Evisa (a/r son 5h), noi ci siam limitati a 2 h (a/r. 140 metri di dislivello) per fermarci a trascorrere la giornata presso una pozza vicino all'antico ponte di Zaglia. Il percorso è stupendo e ben segnato, ci son degli scorci incredibili sulla vallata sottostante.
Escursione alla Foresta dell'Aitone: 50' da Porto, ad oltre 1000 metri di quota ci siam immersi in questa foresta dove scorre il torrente Aitone. Anche qui bella giornata in riva ad una pozza, circondati da larici immensi (se dico che eran alti 50 metri non esagero)
Escursione al Fiume Fango Vabbè oramai ci abbiam preso gusto. Stiam diventando esseri d'acqua dolce. Da porto ci spostiam una 50na di km a nord per una visita al fiume più spettacolare in tema di pozze. Il fiume Fango. 15 km di piscine naturali fatte di porfido rosso. Peccato che la vegetazione non sia folta, anzi forse non c'è. Se si unissero i larici dell'Aitone a questo posto uscirebbe il luogo perfetto.
I calanchi di Piana: Ultimo ma non ultimo questo patrimonio mondiale dell'Unesco. 10 km sopra Porto c'è Piana(400 metri sul livello del mare. Fuori da Piana la terra corsa impazzisce e fa spuntare sassi dalle forme indescrivibili. Son 2,5km da delirio quel tratto di strada: le macchine ferme, la gente per strada a capacitarsi di come sia stato possibile che la natura abbia partorito ciò. Son abituato alle strane forme dei graniti della Gallura qui in Sardegna, non credevo che mi sarei potuto emozionare per vedere quel tratto. ANDATECI. Se venite da Ajaccio, arrivate a Piana, lasciate il paese lemmi lemmi trattenendo il fiato e aspettate di girare la curva. Devastante!
Di Porto ribadisco più spazio avrebbe meritato il mare. Son moltissime le spiagge belle, c'è un'altro patrimonio dell'Unesco, la riserva della Girolata che meritava una visita in barcone, ma non abbiamo avuto il tempo di far tutto. Magari una prox volta chissà...

domenica 26 luglio 2009

Ciclo allenamento Ugo Scheda 3 (week3 e 4):trottolino corso

Ele mi ha portato la macchina fotografica, nel prossimo post le foto della vacanza.
Intanto come vi racconto(o narro a me del futuro) due settimane lunghissime di miei fatiche in modo fresco e sbarazzino? Ho vagato, son finito pure in Corsica le mie due gambe.

Scheda 3 Week 3 (46km)
Lunedì: le variazioni 60"-60" (x 30' + risc e def) senza gps. Cronometro da polso e via a cercare la sensazione giusta. Le mie amate medie al km non ve le posso riportare, così vi racconto che sul finire incontro un triste compagno di squadra acciaccato. Gli mimo un paio di esercizi di potenziamento per alleviare il peso sulle rotule, sostenendo che quadricipi forti alleggeriscono il lavoro delle ginocchia. Forse farnetico, ma mi piace deviare le menti dei podisti verso tutto ciò che faccio io!
Martedì: 15 ripetute da 120 metri in salita 8/10% (+risc e def). Torna il garmin a dirmi un 3'53 di media e a segnalarmi che, dopo partenza bradipa (molto oltre i 4'/km le prime) verso la fine facevo fuoco e fiamme, ne ho collezionate 3 a 3'27, 3'26 e 3'14. Nota mi saluta un tipo sulla costiera. Lo vedo da lontano saluto con entusiasmo. Non ho le lenti a contatto dmenticate, chissà chi era..
Mercoledì: normo esercizi di potenziamento.
Giovedì:Una corsa già raccontata, le ripetute 3x2000 alle 4:59 di mattina, frantumate dall'umidità ( 4'25 di media la prima, 4'35 la seconda, tracollo a 4'49 la terza). Comunque nonostante il calo dell'ultima son contento perchè mai ero sceso sotto i 9' sui 2km. Speranzoso per il futuro.
Domenica Finalmente Corsica.. Un lungo di 2h comodo mi diceva Ugo. Mi son accontentato di 18km e mezzo a 5'54 di media (quasi 1h50. Son mancati una decina di minuti). Ajaccio e le sue rive mi hanno ospitato, ho corso verso le Isole Sanguinarie constatando l'orripilante gusto degli edifici che sorgono appena dietro il porto. Sembran casermoni, case popolari dei quartieri periferici. Tutto stona in questa che è la meno corsa delle città corse. Frenetica di giorno, con uno stradone di 3 corsie per senso di marcia sul porto. Io me la faccio di corsa..7.5km per uscire dall'abitato e involarmi sul lungomare che arriva sino alle Sanguinarie.
Attraverso lo stradone, già trafficato per l'ora (le 6:30) , il mare è bellissimo. La città se ti limiti ad osservarla per gli edifici più prossimi al mare è anche carina. Fuori dall'abitato incontro parecchi podisti. Saluto tutti, pochi rispondono(bah). Corro per i fatti miei. Ai 9 e qualche cosa penso sia meglio tornare dalla mia metà. Finisco in allungo, dopo una partenza bradipo a quasi 7 al km (solo dal 4° scendo sotto i 6!). Corsa bella rilassata e comunque divertente perchè ho scoperto un posto nuovo.

Scheda 3 Week 4 (km 50)
Martedì: variazioni 60-60 per 40' ( + risc e def) sulla stradella che porta ai parcheggi dietro la spiaggia di Porto, seconda location del nostro campeggio.
Dopo il lungo mi son preso un riposo di un giorno(leggi che lunedì dovevam fare il trasferimento da Ajaccio a qui). Imposto le variazioni e dal campeggio mi dirigo verso l'unico posto piano del paese, che è insaccato in fondo ad una valle stretta. Non guardo nulla, seguo solo l'alternanza minuto veloce lento. Incrocio altri campeggiatori francesi impegnati in una corsa analoga. Saluto, questi rispondono e con uno di loro, in uno dei recuperi, nasce una discussione mezzo in inglese mezzo a gesti. 4' 19"/km la media dei minuti veloci. Me la son presa comoda (la scorsa volta fu 4'05"/km), ma ne beneficia il recupero che contengo tranne un paio di divagazioni oltre i 7 verso la fine attorno ai 6'40"/km.
Mercoledi: Salto il potenziamento classico del mercoledì, avro modò di raccontare tutto quello a carico naturale fatto con le escursioni in montagna e vado a scovare una salita da 500 metri da fare 8 volte per le mie ripetute medie. (rec in discesa)
E' meno pendente rispetto quella che son solito fare(6% sicuro) , anche se sportracks mi dice che è attorno al 5% (si sale di 25 metri di dislivello, io però direi forse un 4,5%, spianava molto verso la fine) . Non guardo nulla pure qui e scopro solo oggi cosa ho fatto in quell'avanti e indietro. 8 sparate veramente regolari. Le prime due di "riscaldamento" sul passo del 5'/km poi 6 attorno ai 4'40/4'45. Bella sensazione della gamba che spinge potente in avanti. La fatica è venuta a trovarmi solo attorno alla penultima. Con essa il caldo. E' il giorno dove nel mediterraneo si toccheranno 46°, qui siam arrivati a 42° (ma furbi ce lo siam scansati salendo in quota!)
Venerdì: 8 x1000 rec 500 (+ risc e def)
Questo è un allenamento a cui tenevo particolarmente. Ugo mi accorcia il recupero per la prima volta in modo netto. Per trovare 1000 "piani" torno nella stradella che porta al parcheggio della spiaggia. La seguo a ritroso, nel riscaldamento, per misurare la distanza. Prendo una deviazione che diparte da questa. Strada leggermente ondulata per 700 metri. i 300 rimanenti? Son di fronte all'ingresso del campeggio Municipal, uno dei tanti di Porto, collocato sul fiumiciattolo che sgorga in mare accanto alla spiaggia. DEVO entrarci. La strada vedo infatti prosegue dritta e piana dentro il campeggio, mista asfalto sterrato. Son le 6 di mattina tutti dormono. Entro quatto quatto. "Ecco i 1000 da questa tenda alla spiaggia!"
Spero non mi becchino perchè non son nel mio campeggio e magari potrei romper le palle a qualcuno.
Son partito. Leggero sentendo sotto di me la ghiaina, finalmente esco dal campeggio e mi involo verso la spiaggia. Biribip 4'08"/km. La prima. Velocissima. Penso che forse qualche curva finale in prossimità dell'arenile mi regali qualcosina (il garmin è farlocco sulle curve secche, io cerco di andare dritto e prenderle larghissime, per non farlo sballare).
Ora è inutile che vi narri l'intera seduta per filo e per segno. Metto la tabellina, però rilevo alcune cose.
- La ripetuta di ritorno verso il campeggio è sempre stata più difficile, perchè si concludeva su sterrato.
- I recuperi sono stati contenuti tra i 3' ed i 3'30.
- Devo segnalare che la 4° e l'8° non le sto considerando perchè stoppate causa urgenti problemi fisiologici. (Mi son arrestato un paio di minuti dietro i cespugli vicino il torrente). Quindi non so come valutare l'intera seduta. Se faccio mente alle 6 ripetute buone mi esce un 4'16"/km, in linea con la mia migliore resa sulla distanza (ma il recupero era moolto più lungo 800 metri) e con due fucilate sotto i 4'10 mai fatte! Però ci son quegli arresti di mezzo che magari mi hanno fatto rifiatare (considerando le 8 4'20"/km). Comunque promettentissima corsa, sembro reggere il ritmo nonostante l'accorciamento del recupero!
Domenica: Di rientro dalla Corsica, dopo 7 ore di viaggio in macchina il Sabato, fallisco in lunghezza un medio di 13km (risc 15'), ma mi assolvo per i 30° ancora persistenti alle 19 di sera e la disidratazione(qui potevo far qualcosa però!). Riesco a fare 10.6km sulla strada di Valverde prima di fermarmi a camminare spento dalla sete. 5'01 il passo. Incredibilmente bassi per il ritmo i battiti: 160. Era il ritmo giusto, ma dovevo reintegrare in itinere porca pupazzola! Superati i 10km, con il traguardo lì a portata ho sentito un improvviso calo delle forze. Avevo sete. Finito. Mi son arrestato. Ho tirato i remi in barca e mi son portato a casa corricchiando Comunque il medio ancora lo soffro..meno rispetto al passato, ma se mi si chiede di protarlo oltre l'ora è un allenamento difficile. Son contento per l'incrocio passo/battito. Mi rivedo a Colonna, nella gara dell'altro anno che il mio cuore girava 15/16 battiti più in su. Appunto era ritmo da gara..sottile ma enorme differenza :-)

Uomo d'acqua dolce. Una Corsica diversa

Son tornato. Un altro campeggio. Un'altra volta Corsica, diversa rispetto alla precedente puntata.Son stati giorni pieni ed intensi a scoprire un settore mai visto, quello tra Ajaccio e Porto. Spiaggie stupende, ma noi che siam gente di mare ci siamo innamorati dell'interno. Si quella montagna così incredibilmente vicina che in 40 minuti di macchina partendo dalla costa puoi trovarti ad indossare un maglioncino per il fresco. Credo in altri pochi posti ci sia questa offerta"mare e montagna". Così le nostre giornate sono trascorse tra un tuffo in mare ed escursioni di trekking verso laghi glaciali, alla scoperta di torrenti dove fare il bagno nelle pozze (ma quanti posti da visitare) tra cascatelle e larici immensi.
Avrei tanto da raccontare, magari con un prossimo post vi farò vedere qualche foto e sarò più esplicativo, per dare qualche indicazione a chi si avventura da quelle parti.
La corsa, o voi amici podisti, vi chiederete se ha trovato spazio nelle mie giornate. Ebbene si..Le giornate iniziavano alle 8, ma io che ho il fuoco dentro già dalle 6 ero sveglio come un grillo. Quelle due ore son state il mio regno. Ho fatto belle corse esplorative e mi son pure allenato, sfruttando quello che il territorio sapeva darmi. Sinceramente bello. Uno spazio che si apriva e chiudeva. Rigenerante, perchè il pensiero corsaiolo non esisteva se non in quei frangenti. Nel post sull'allenamento vi dirò..

giovedì 16 luglio 2009

Corriamo verso la Mercede. Correre ad Alghero durante le vacanze tra il Santuario di Valverde e Piazza della Mercede


Amici che voi siate qui, ad Alghero o nei paraggi, da una vita oppure siate di passaggio in vacanza e desideriate correre ad Alghero quest'estate, vi invito tutti ad una bella sgambata non competitiva organizzata dalla Parrocchia della Mercede.
Si terrà Sabato 1 Agosto e si dipanerà tra il Santuario di Valverde e la Chiesa della Mercede.
Il ritrovo è fissato per le 17.30 in Piazza della Mercede, davanti alla Chiesa. Lì ci si potrà iscrivere alla gara, firmando una liberatoria circa il proprio buono stato di salute. Dei pullman ci porteranno poi al Santuario di Valverde, dove attorno alle 18:30 verrà dato il via.
Il percorso è agevole, la lunghezza è di 7,8 km (dati garmin) e presenta due brevi salitelle (tra i 2 ed i 3.5km) di poche centinaia di metri che si posson prender di slancio. Passerete nella campagnia algherese, lungo la strada meta di pellegrinaggio, in un bellissimo contesto per poi planare sulla cittadina, che si mostrerà ai vostri occhi a circa 2km dal termine.

L'anno scorso partecipai alla prima edizione e mi ricordo anche un bel rinfresco a base di anguria. Lo spirito, come in tutte le nostre non competitive, era stato agguerrito sin dal principio, quest'anno penso non saremo da meno. :-P Accorrete numerosi!

Il corridore che sfida l'alba. Partenza per la Corsica

Nei miei passi a partire dalle 4:59 mi perdevo in un'Alghero quasi spettrale. L'umidità bagnava ogni cosa e lasciava in sospensione qualcosa di simile alla foschia.Scelta strategica per evitare il grancaldo (oggi ne danno 38), ma l'umidità al 92% e il termometro già oltre i venti gradi di qualche punto hanno reso difficilissima la prestazione.
Ma è stata una corsa stupenda, questi allunghi sui duemilametri mi rimarranno sulla pelle. E' notte..correre al limite in quegli orari è un'avventura che io consiglirei a tutti. Le luci del lungomare son accese. Fertilia addormentata là lontano. Una signorina vomita chinata su una panchina. Un manzo accanto a lei, ipertrofico, camicietta bianca aperta le sorregge la testa. C'è pathos nell'aria. Vi passo accanto. Istantanea. Son sospeso di fronte a loro. Dipingetemi così, sono il corridore che sfida la notte, che insegue il sorriso di un'alba ancora lontana.
Oggi son la variabile, la scheggia impazzita. Il primo, si credo sicuramente il primo oggi ad essere uscito di casa di tutta la comunità runneresca algherese.
Accelero sulla passeggiata, un cane impaurito sfila. E' un sogno, io sto dormendo. Ma non è così i 4'25 di media, mai fatti, non son sotto il mio cuscino, ma lì riflessi in ogni goccia di sudore che già zampillo.
Ma non respiro, mentre recupero per mille metri penso che non respiro, mi ci vorrebbe un boccaglio per trovar aria in quell'"acqua sospesa". Poco contano le altre due prove da 2000. Il calo netto di 4'35"/km(questo era circa il mio valore i mesi scorsi però!) e 4'49"/km non vince comunque la contentezza per quello scenario irreale.
Poi Natalino, son quasi le 6, gli do il buongiorno (ed è la seconda volta che la prima persona che saluto è lui, indomito dirigente della Gymnasium Alghero, corridore vero, primo in tutto. Qui ad Alghero il running un tempo lo praticavano lui e pochi altri). Poi Mary e Francesco (cosa? una salita della Villanova mare? Io ho già dato per fortuna, non vorrei mi coinvolgessero su quel 10%!). Anche l'Alghero che corre insomma si sveglia.

Amici c'è in programma una partenza per la Corsica, con Ele in campeggio. Esploreremo la zona tra Ajaccio e Porto. Vivremo avventure tra mare e montagna. Le scarpette da runner diventeranno, nel silenzio di qualche alba, esplorative.
Ci sentiamo il prossimo fine settimana. Probabilmente a questo succederà un post su una gara qui ad Alghero che aiuto a reclamizzare (lo mando in pasto alla rete in serata), è con questo comunque che vi saluto. Vamos a campeggiar

martedì 14 luglio 2009

Ciclo allenamento Ugo Scheda 3 (week2): Facili euforie

La settimana scorsa mi stava sfuggendo dal racconto, la riprendo prontamente.
Una settimana bella(53km), perchè la sensazione provata è stata di..facilità.
Eseguo come un soldatino sedute oramai diventate un must. Son meno attento ai tempi, ma è la strada vincente. Mantengo l'idea dell'allenamento. Mi concentro sul nocciolo duro della seduta e..taglio qualcosa in riscaldamenti e defaticamenti ogni tanto. Fa caldo, allenarsi a lungo sfianca. Quindi diveto un pò paraculo. Accorcio..ma su quella parte centrale son intransigente, ci deve stare tutta.
Lunedì: Variazioni 60"-60" per 30' con nuovo assetto del Garmin. Un solo campo dati: il tempo. Caro vecchio tempo, caratteri cubitali a scandirmi le ripartenze. Poi che gusto arrivare a casa e scoprire quanto fatto. 4'05 la media dei tratti veloci. Era la prima volta che le variazioni le dovevo gestire sui 60". Non sapevo come mi sarei comportato, da 40" a 60" cambia tutto. Lo scatto diventa più controllato, il recupero più.. "preoccupante". In principio infatti ho patito il recupero breve, poi ci ho preso la mano. Son stato sin al decimo recupero nei 7'/km, poi son andato oltre per la solita stanchezza. Da prenderci confidenza.
Martedì: Una salita lunga veloce. Scala Piccada as usual, in compagnia di amici di corsa. Con Nico Francesco e..Ursula(?! spero di ricordarmi bene il nome). 6 del mattino ambiente fresco. Ho scatenato l'inferno su quelle rampe. Di una manciata di secondi son dietro al mio best in entrambi i passaggi (i primi 2.5k a 5'16"/km; i secondi 2.3km a 5'36"/km). Son stato molto stimolato dal fatto che fossi inseguito da Nico. Con lui poi sono ridisceso, chiaccherando del mio allenamento. Mi vide in difficoltà la Domenica precedente, ma io a lui: mi stavo allenando, era previsto andassi lento in quel punto! Ed oggi son arrivato su in questo modo perchè..dovevo andar veloce.
A volte sfuggo dalle logiche di chi mi osserva. :-) Belli i 4 allunghi da 200(rec2' souplesse) a fondo valle(40" circa). Peccato finirli perchè mi sentivo le gambe esplosive. Io un 200 a tutta non l'ho mai provato. In pista magari la prox volta..
Mercoledì: Potenziamento con (unico dettame di novità) inserimento della corsa laterale. Ho rispolverato l'insegnamento di Luciano. Io ad iniziare a correre lateralmente non ce la faccio, devo iniziar a corricchiare frontale e solo poi, lentamente girarmi.
Giovedì: Eccola, che bella..la corsa sconnessa! Devo far sterrato per migliorare la mia coordinazione e così che cosa mi invento. Un sentiero vicino a casa, che corre sulla Costiera di Bosa. Sabbiolina in certi tratti, pietre affioranti, buche. Andata e ritorno ne tiro fuori un circuito di 4.3km. Mi ci avvicino riscaldandomi pigramente. Lo affronto per un primo giro, curando gli appoggi, scrutando attentamente ogni difficoltà. Al rientro son sui 6'15"/km(circa 26'). Basta a me? No, oggi ho carta bianca..entra la pazzia. Bene, ora che so come affrontarlo, faccio un giro veloce. Son andato via in progressione. Attento nei punti critici, ma la mia velocità è schizzata a 5'06 di media. E' una corsa veramente animalesca. L'adrenalina scorre e c'è sempre la voglia di accellerare. In certi tratti salto da un punto all'altro del tracciato. Sono in preda ad una trance. Gli ultimi 2 km high score di sporttracks mi segnala a 4'44 di media. Ho finito in incremento costante. Gli ultimi cento metri a 4'10. Devastante l'euforia che ti rimane dopo un allenamento del genere. Ragazzi provate a correre trail..
Venerdì: Ne avete sentito parlare. E' quella bella seduta di 12x400 in pista con 1'38 di media. L'ho invertita con lo sterrato per venire incontro alle esigenze dei miei amici.
Sabato: Un quarto d'ora che non doveva esserci nel giorno di pausa, ma che mi ha portato il record sui mille in 3'49.
Domenica: Mathias è diverso. La mattina alle 6 è lì, a veder la movida algherese del Sabato sera che muore, che lo guarda con occhi stanchi. L'alba quante volte l'ho vista anche io da quella prospettiva. Hai solo voglia di andare a dormire. L'ho sempre vissuto un pò come dovere morale il tirare mattino, mai vero piacere. Quello che mi prende, invece, quando quella luce la vivo fresco, nella violenza dei miei passi. E' questa la mia vera dimensione. Ho salutato il giorno con un medio storico. Ho risposto ai "ti ammiro" di alcuni miei coetanei stanchi con un cenno ed un sorriso.
45' che fino ad ora, nel passato recente, avevo mal digerito: c'eran stati un bel 4'59"/km comunque concluso tiratello in compagnia di Seba; due altre occasioni in cui ero stato una decina di secondi sopra i 5'/km causa traffico/caldo o percorso.
Ma oggi è successo quello che non mi sarei mai aspettato. Mi rammarico di non aver avuto il cardio. 4'58"/km è la media finale. Ma la percezione di questa corsa è stata di una facilità estrema. Non faticavo minimamente a tenere il ritmo. Era un piacere tenerlo e..qui lo confesso, sbirciavo il passo per stupirmi e gioire. Sto andando oltre i 12 km/h e non son in una gara dentro di me. E' la mia corsa. Oggi è un pò impegnata, ma nel mattino di questa domenica è nata una nuova cosapevolezza: vedo i 5'/km con meno timore. Questa la prima pietra per rinfrancarmi su questa convinzione. Attendo nuove conferme..

domenica 12 luglio 2009

Un mille metri fatto come i polpi: 3'49 nuovo record!

Anarchia. La pista mi ha gasato. Quello che vi vado a raccontare non c'entra con il tartan, ma scaturisce dalla consapevolezza dei miei mezzi che ho preso su quel manto. Io sapete ho dei pallini. Il 1000 metri è uno di questi. Nasce tutto da un discorso di Antonio Chessa, mentre mi provavo le scarpe.
"Ci verresti Venerdi 31 Luglio in serata a far un 1000 metri in una gara in pista qui a Sassari, poi doccia e ce ne andiamo tutti a mangiare una pizza.." Li per lì ho detto "perchè no". E' bastata quella proposta per lasciarmi inquieto. E' quasi un anno che non provo i mille io..quale sarà il mio primato.
In pista farò delle figure barbine..
Nella mia storia ho due mille lanciati sotto i 4, terminati con lo stesso tempo: 3'54. Due primati ex aequo celebrati con altrettanti post. Tempi uguali, ma nati in modo diverso. Il primo controllato sino ai 500 e chiuso in forte progressione (comunque sfiancato il sottoscritto dallo sforzo). Il secondo con crollo negli ultimi 300 metri. I minuti successivi a quello sforzo furono terribili, ho impiegato un sacco di tempo a recuperare. Mai provata una fatica così severa!
Avevo fatto pure la tabellina per raffrontarli

Ieri era una di quelle giornate con voglia di sfida. Avevo da osservare un giorno di riposo, ma la proposta dei mille era lì, indecente, che danzava nella mia testa. Verso sera così la decisione. Vado, sto via al massimo un quarto d'ora. Dieci minuti di riscaldamento e km lanciato. Devo in fondo capire che cosa valgo, caso mai decidessi di andar a quella gara.
Il mio percorso da strada vicino casa, i rituali del lentissimo incamminamento verso la zona di partenza. Mi siedo pure sul ciglio della strada una volta arrivato. Due esercizietti di mobilitazione, due allunghi. Sembro quasi serio. Sembro.
La strada diritta sotto di me, si perde lontano. Devo tornare a casa, più veloce di quanto abbia mai fatto. Partire per uno scatto così lungo dà sempre una certa emozione. In un istante dalla mente ti saltan fuori tutte le situazioni analoghe già vissute. Le fatiche passate ti si imprimono dentro come un marchio. A volte spaventano, a volte esaltano. Ero un pò più sullo spaventato. Mi son venuti in mente gli ultimi momenti di quel mille con crollo. Velocissimo pensiero, che come è venuto se ne è andato. Oggi rispetto ad allora vado via più sciolto. Corro veloce, ma non mi sto ammazzando. Mi sembra di essere in uno dei 400 in pista dell'altro giorno. Ho una precisa percezione di me, so riconoscere dal tipo di spinta, la velocità che sto producendo. Uno sguardo al garmin ed infatti sentenzia un circa 3'50"/km in questa prima fase. Ai 500 passo in 1'54. Esattamente a metà strada rispetto alle precedenti prove. Troppo piano, troppo forte?..oggi è la velocità giusta. Non sento fatica, ma me la aspetto. Mi impegno leggermente di più ora per tenere l'andatura, mi distraggo quasi guardando una macchina che esce da un incrocio. Qui a casa vedo che il Mathias di oggi tra gli 800 e i 900 metri prende e raggiunge quello in piena crisi del 30 di agosto 2008. Impatto anche stavolta?..No per nulla, perchè la freschezza è quella del primo mille sotto i 4 del 30 maggio 2008. Mantengo la velocità, non posso dire di esser in progressione, ma sono costante. Il record è ineluttabile: 3'49. Esulto, come sempre. Mi stupisco. Alla fine, dove è la stanchezza? Non ho bisogno di sedermi come le altre volte e riprendo subito a defaticare.. Cavolo ma ho sprintato? La sensazione è quella di una ripetuta tiratissima, non di una simulazione di gara.
Qui a casa noto la curiosità dei cento metri che si son succeduti in questo mille: 21"-24-"-22"-24"-23"-"23"-24"-22"-24"-22".
In pratica ho avuto la propulsione dei polpi in acqua, che si muovono in avanti rilanciandosi sempre. Ecco io mi son rilanciato sino alla fine, oscillando tra un cento in 24 ed uno in 22.Ho la certezza che forse ancora qualche centinaio di metri potevo resistere a questa velocità, più dubbioso invece sulla possibilità di fare meglio sui 1000 secchi. Si entra nel mondo di Lucky. Il cambio di passo, sua peculiarità non ce l'ho nelle mie freccie; così come la resistenza a velocità superiori. Sono doti che si devono acquisire con l'allenamento. Questo è un bel mille per quel che mi riguarda, ottenuto con il mio attuale e non specifico (per la distanza) bagaglio podistico.
In un quarto d'ora son rientrato, lo dicevo, felice come non mai. Felice per il tempo e perchè mi son portato in strada a mettermi in discussione. E' una caratteristica nostra, importante e che va tramandata: il gusto della sfida!
Dobbiamo aspettare che ce lo dica qualcuno, che sia la società, un'occasione o un evento particolare, che sia la moda a organizzarci, ad istituzionalizzarci la nostra sfida? NO..nasce tutta dall'istinto ed è bello assecondarlo quando chiama. Tutti in strada a far il mille aioo :-)

venerdì 10 luglio 2009

Metti una sera in pista con i blogtrotters tra 400 e 100.Una promessa futura scarpa: asics nimbus 11

Ma così non mi divertivo da un sacco..correre insieme è bello, farlo in pista ancora di più.. con gli amici blogtrotters Davide e Paoletto è un ulteriore valore aggiunto. Perchè ci conosciam da un sacco e viviamo l'allenamento dell'altro con partecipazione. Io poi quello di Paolo ancora di più, dal momento che gli sto facendo seguir il programma di Ugo sotto la mia supervisione (ma stai tranquillo Paolè che il dottore si informa delle tue performance ed evoluzioni :-) ) ed inizio a metter in pratica le mie conoscenze mediante suggerimenti..

La giornata è iniziata al negozio di Antonio Chessa, quello Sportissimo, attaccato allo Stadio che per chi è di Sassari è un must..mi ha fatto l'analisi della mia corsa, con una ripresa del mio appoggio.Fighissimo!
A parte il mio difetto si vede benissimo che sono neutro e così ho scoperto quel che in fondo già sapevo.. Le Asics Nimbus 11, scarpa top nella categoria A3, saranno le degne sostitute delle Nimbus 9, una volta che giungeranno al termine della loro esistenza. Continuità nella scarpa e..
nei tempi in pista. Uscito dal negozio, mi son infilato allo stadio dove già giravano i miei amici.
Io avevo i 12x400(rec2' in souplesse), che temevo tanto..che non avevo finito la volta precedente sulla banchina del porto.
Il giro di pista il mio garmin non lo digerisce(sballa paurosamente), inutile configurare altri parametri perciò se non, a caratteri cubitali, il tempo. Sono tornato old style..ai vecchi tempi presi manualmente, con i tempi di recupero rispettati grossolanamente. Partivo nei 2' ma non mi uccidevo se segnava 1'58 o 2'03.
Ho comunque realizzato una seduta regolare con tempi di questa fatta (1'40 - 1'36 - 1'35 - 1'37 - 1'37 - 1'37 - 1'37 - 1'40 - 1'41 - 1'38 - 1'40 - 1'37). La media di 1'38' e i 4'03"/km mi danno ottime sensazioni. La presenza degli amici in pista e di altri corridori mi spingeva ad aver continui riferimenti. Difficile mollare.. certo qualche cedimentino c'è stato, a cavallo dell'8°/9° ad esempio, ma contenuto..ed assolutamente non influenzato da ansie di tempo. Correvo e basta. Mi sentivo elastico e forte in mezzo ai forti, che certo a 4'/km si stavan riscaldando.. (che ridere quando ho sentito dire ad un gruppetto "ora uno piano uno veloce. Iniziamo con il lento". Iniziavamo in quel punto il giro in contemporanea. Dentro di me pensavo di sverniciarli ed invece la mia ripetuta è stata fatta.. dietro di loro che si stavan riscaldando!! Stimolante...)
Poi vedo ora che la prima è stata fatta con timidezza(1'40), forse per aver un pò di confidenza iniziale con la pista ed i tanti podisti (ma quaaanti). Un signore poi, a noi blogtrotters, ci ha pure cazziato perchè appena arrivati correvam il riscaldamento affiancati e ci ha subito dettato la legge della pista.. "in fila indiana, è già la seconda volta ve lo dico" Temevo ci sbattesse fuori seduta stante!!
Ho assistito ai 10x200 sofferti di Paolo. L'ho ammonito ai primi quando mi ha comunicato la percorrenza..non può fare i tempi che faccio io sui 200 con il suo motore! Spingi Paole..ed infatti poi è sceso sin ai 34". Bravo il ragazzo.
Anche Davide si è accodato a Paolo nei 200, pure lui ha avuto difficoltà nel trovar la giusta modalità di esecuzione. Tempi alti rispetto alle sue potenzialità poi ha tirato fuori un 30" all'ultima. Cazz! Ecco che si intuisce la sua classe superiore..quella che poi mi ha accompagnato nel mio ultimo disperato 400. Gli ho chiesto di tirarmi affinchè poi potessi prender la sua scia. Ho chiuso in progressione sprintando nel rettilineo finale superando una ignara podista che nulla chiedeva se non di esser sverniciata dal.. velocista dei poveri.
Si! Siccome ci sentiam velocisti a fine seduta e che credete che abbiam fatto.. signore e signori.. un cento. Cento centoo..cantava il pubblico di Iva Zanicchi in Ok il Prezzo è giusto. Avevo in mente sta stupida canzoncina mentre camminavamo verso la zona di partenza. Sfida a 3.. Usain Bolt, flash..lo stadio si fa silente.. Puff esco dalla fase onirica di trance e son catapultato lì con i miei due amici a scegliere la corsia. Io i cento in vita mia, mai li ho provati.. era la prova che correvan i miei compagni alle medie quando educazione fisica non potevo farla.
Ma ora son un runner, di quelli" seri e conosciuti" per di più, non ci si può tirar indietro. Il cento è divertente..manco te ne accorgi di stare a farlo che è già finito! Penso a quel discorso del Califfo in macchina, sulla modalità di esecuzione dei passi in questo scatto, ma è teoria. La pratica, nel primo cento di mia vita, mi fa partire senza blocchi, così al 3..2..1.. via di Davide. Li vedo schizzare in avanti, mi danno parecchi metri, ma non una enormità. Cerco di muover veloci le gambe, mi sembra quasi di non andare, goffo sotto lo sguardo divertito della tribuna e..stoop..stoppo un'eternità dopo la linea. Mistero sul quanto abbia fatto..qui a casa poi proietto tutto su google earth dove vedo la linea d'arrivo e..non ci credo quasi, 17".. I miei amici fanno 2" meglio. Usain sei avvisato, hai nuovi sfidanti!!

lunedì 6 luglio 2009

Ciclo Ugo training (scheda 3 week 1): Pezzetti sparsi, mentre uno sui mille

Inizia la terza scheda del mister. Cose interessanti all'orizzonte.
La prima settimana, lasciata alle spalle, ha avuto un picco rappresentato dalle ripetute di giovedì e un pò di sofferenza nelle altre uscite.

Lunedì del resto mi son messo a far le variazioni di ritmo ad un'ora impossibile. Quasi mezzogiorno, ma di fronte a casa, proprio di fronte. I 26° eran incoraggianti.
Quindi bandana in testa e acqua a portata di bottiglia. Per la prima volta Ugo me ne chiede 40 minuti, cioè 20 variazioni 40"-1'20". Le faccio così come capita e vien fuori un 3'58 nel tratto veloce. Recuperi sotto i 7'/km sin a metà, poi oltre per la cottura progressiva che subentrava. Psicologicamente comunque aver l'uscio di casa lì vicino è stato confortante. Non mi ha fatto mollare. Giro alto rispetto al consueto, ma le ho prese più accorte non sapendo come avrei digerito quelle in più che avrei dovuto fare oggi.

Martedì: Ci son le salite da 500 su salita 6%. Oggi..8! Ora nelle settimane, sul target delle 5/6 prove, mi ero portato sin a 4'51"/km di media, con la caratteristica però di non riuscir a fare poi un metro in più. Finivo letteralmente distrutto. Ora come fare ad eseguirle? Con il piglio precedente non avrei mai concluso l'allenamento. Così ho preferito prenderle più piano.
Mi riscaldo che sembro un robot, legnoso, senza neanche tanta voglia di muovermi, penso che oggi butta male. Me ne vado su un prato sconnesso adiacente la salita e mi diverto a passarci lì dentro il mio quarto d'ora di accensione dei motori. Mi spiace quasi abbandonarlo. Infine mi pongo sotto la salita e via per 8 volte a 5'16 di media finale. Schifo non fà...la fatica finale si è fatta sentire, anche se è una fatica più morbida. Son riuscito anche a defaticare, cosa che quando avevo fatto quelle ripetute record non mi era stato possibile. Mi son difeso. Mi sembra di esser in un videogioco dove gli schemi son sempre più difficili e per portarli a termine devo ingeniarmi al meglio per salvar la pelle al personaggio, che però in sto caso son io!
Mercoledì di potenziamento. Rilassante e..riesco a far la corsa calciata per una sessantina di metri(prima eran una 30na). Mi piace e ripeto. Non ho seguito lo schema solito, ma se c'era un esercizio che mi riusciva bene lo bissavo a sensazione. Potenziamento katzen.

Giovedì 6 ripetute da mille rec 800
La temevo di brutto. Non volevo cannarla per causa clima, quindi ho riscoperto la corsa mattutina, poco dopo le 6. E' troppo bello. Esco voglioso, son fresco. I due allenamenti pesanti di lun/mar son stati assorbiti.
Mi riscaldo e verso il finale del riscaldamento metto 3/4 allunghi. Stoppo il cronometro, faccio il bagno di acqua sotto una fontanella, sotto lo sguardo attonito di un netturbino.
Spingo bene a 4'18 la prima, tempo che non sforerò più. Non faccio fatica a lanciare e tenere l'andatura. Arrivo sin ai 4'12 nella 3°, la più veloce. Godo come poche cose. Soffro solo gli a ultimi 150 metri, dove mi vien da guardar l'orologio per veder quanta strada manca, ma son troppo pochi per rovinarmi la performance. Resistenza!
Poi arrivato a Fertilia inizia il rientro. Incontro pezzetti sparsi di Alghero marathon, veramente poca gente. L'altro anno ci voleva una moto apripista per quanti erano/vamo. Dinamiche di vita ed un pensiero senza cattiveria "Un vaso rotto per quanto incolli i pezzi, rimane sempre un vaso rotto". Mi spiace per chi l'ha creato, io mi ci son solo trovato dentro e non posso provar ugual dispiacere per un qualcosa che non funziona più come prima. Non che in gara vada meglio, alla fine son sempre gli stessi quelli che vedo. Pochi, a dispetto di interi pullman passati. (a chi mi chiede talvolta perchè non ti alleni più con noi, sospirando direi..perchè non gareggiate più con me!?)
Corro, io corro veloce, sono uno sui mille :-), non posso fermarmi, batto un cinque volante, nella mia quinta ripetuta, ancora ottima. Poi l'ultima. Non ho sforato lo dicevo.. 4'16 la media finale, che mai io..
Sfoglio il diario ed avevo un 4'18 agli inizi di giugno, ma con 200 metri di recupero in più(1000)!
Son curioso di veder tra un paio di settimane cosa succederà quando il recupero scenderà a 500

Venerdì: bicicletta veloce uscita. 50' dove ho condensato salite toste, per vedere l'effetto che fa salir in piedi. Fino all'8% ok..poi oltre torna a sentirsi la differenza e faccio fatica, salgo in modo innaturale e spingendo tutto sbilanciato con la sinistra(era la salita di casa 15%). Bocciate. Torno a pendenze più soft.

Domenica: Medio di 30' nel contesto di 1h30' in compagnia. Troppo tardi le 7:30..l'umidità non ci ha dato scampo. Il mio medio è partito in un punto sulla costiera un pò sfortunello, ci stava dentro la salita da 500 al 6% ed un altro paio di strappetti. Alla fine chiuderlo a 5'14 è stata un'impresa. Fortuna Mary&C mi han tirato. La maglia non l'ho mai avuta così bagnata..ed al punto di partenza poi vi son arrivato camminando, abortendo il defaticamento. Fuck!

sabato 4 luglio 2009

Libero di correre nel vento senza ritmi. Bilancio di 10settimane di Ugo training

Leggevo di vecchi post di allenamento, dell'anno scorso e più indietro. Quanto sbattimento, che paranoia di star dietro a min/km da rispettare, ritmi da impostare. Una corsa sempre bilanciata e accorta, che non poteva uscir dai binari. Comunque mi divertivo, anche se lo sforzo celebrale da pagare era alto..
Mi stupisco oggi di trovarmi invece così LIBERO. Dieci settimane con il nuovo allenatore e già mi sento rinato. La corsa è diventata più istintiva. Non ho un ritmo da rispettare, sono libero di correre al massimo delle mie possibilità di giornata. Quella forza che riesco ad esprimere necessaria a finir l'allenamento.
Registro i dati e mi stupisco. Li analizzo. In apparenza a chi mi legge da molto potrebbe sembrare non sia cambiato tanto nella mia maniacalità e pignoleria nell'affrontarli. E' una differenza che va spiegata. La pignoleria dei dati prima la portavo anche in strada e se per dire i mille li dovevo far a 4'47 sulla base di calcoli ricavati da siti o tabelle che seguivo, mi sforzavo di rispettarli, a costo di accelerare/decellerare durante l'esecuzione. Da paura!
Oggi niente più di tutto questo. In strada c'è un Mathias nuovo, che non sa a quanto potrà correre, che non deve saperlo, lo deve scoprire e poi registrare.
Uno degli insegnamenti di Ugo è questo. Esiste un modo di allenarsi fatto di sensazioni. Non posso imprigionar il corpo in numeri. Che ne posso saper della velocità che è in grado di rendere, se non lo lascio sfogare mai appieno?
I mille emblematico esempio, come vedrete tra un paio di giorni dal resoconto, mi testimoniano questa svolta di pensiero. Sto a stropicciarmi gli occhi per quel che riesco a fare!.
Non ho iniziato a far sul serio da dieci settimane, come si potrebbe facilmente pensare. E' almeno un anno che cerco di incardinar la mia corsa in allenamenti sensati. Di schemi si che ne ho seguiti..ma nessuno mai aveva fatto della libertà di sensazione il fondamento con cui interpretar tutte le corse.

Altro aspetto non secondario, non devo pensar più a come allenarmi, non ho più questa preoccupazione. C'è chi vi pensa per me :-) Anche questa è una forma di libertà.. Posso esser più animale e..correre semplicemente. E quando non corro, pensar ad altro senza il pensiero di inventarmi allenamenti!

E la preoccupazione, anche inconscia, di dover dar conto a qualcuno che prima non c'era? Quella non l'ho avvertita. E' facile essere allenati quando c'è la passione, che comunque mi farebbe correre ugualmente. Mi volto indietro e vedo quasi tre anni di uscite costanti in cui mi son mandato a correre. Con la pioggia ed il vento sono andato, senza che me lo dicesse qualcuno. I suggerimenti di Ugo si inseriscono perciò in una costanza di comportamenti da parte del sottoscritto. Se toppo, salto, sposto una corsa nulla cambia.. Chi mi suggerisce è una persona che mi inculca principi, non tempi! Se questo è il rapporto, tutto è più facile e rimane nell'ambito di un bel gioco, quello che ho deciso di praticar con il mio corpo quando ho scoperto questo sport.
Il rapporto corridore agonista/zen è infine in via di miglioramento.Mi spiego.
Esisteva anche prima il lato zen in me. Amavo correr pur in passato concedendomi parentesi di corse senza obiettivo(per il gusto di correre), però eran momenti a sè stanti. Non potevan conviver nella stessa uscita le due nature.
Oggi invece riesco ad essere zen anche durante gli allenamenti più strutturati, perchè anche in essi, come spiegato, non ho più obiettivi. Corro dove mi capita(emblematici i miei riscaldamenti in pineta, che prima non frequentavo per la paura.. non prendesse il garmin!)..alla velocità che riesco. Ho sfatato un altro mito che mi ero costruito. Gioia di correre = solo corsa lenta e contemplativa. Sbagliavo. La felicità del correre veloce è impagabile. Sentirsi il vento in faccia e i muscoli che lavorano a pieno regime mi fanno sentir vivo e apprezzar il gesto più che mai. Oggi son insomma più che in passato un minestrone delle due nature.
La chiudo qui
Del resto, delle sensazioni che mi danno gli allenamenti specifici, le salite il potenziamento, parlerò in seguito..è troppo presto per tirare conclusioni.

giovedì 2 luglio 2009

Cacciatore di aquiloni

Ok vabbè son un pò in ritardo rispetto al resto del mondo, ma ho finito due minuti fa di leggere questo stupendo libro. Da brividi, ti cattura e non ti molla più. Dicon che anche il film sia fatto bene, mi sa che tra oggi e domani lo visiono. Faccio una full immersion di Afghanistan e di aquiloni :-)

Ora ho lì l'Ombra del Vento che mi stuzzica..