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giovedì 16 luglio 2009

Il corridore che sfida l'alba. Partenza per la Corsica

Nei miei passi a partire dalle 4:59 mi perdevo in un'Alghero quasi spettrale. L'umidità bagnava ogni cosa e lasciava in sospensione qualcosa di simile alla foschia.Scelta strategica per evitare il grancaldo (oggi ne danno 38), ma l'umidità al 92% e il termometro già oltre i venti gradi di qualche punto hanno reso difficilissima la prestazione.
Ma è stata una corsa stupenda, questi allunghi sui duemilametri mi rimarranno sulla pelle. E' notte..correre al limite in quegli orari è un'avventura che io consiglirei a tutti. Le luci del lungomare son accese. Fertilia addormentata là lontano. Una signorina vomita chinata su una panchina. Un manzo accanto a lei, ipertrofico, camicietta bianca aperta le sorregge la testa. C'è pathos nell'aria. Vi passo accanto. Istantanea. Son sospeso di fronte a loro. Dipingetemi così, sono il corridore che sfida la notte, che insegue il sorriso di un'alba ancora lontana.
Oggi son la variabile, la scheggia impazzita. Il primo, si credo sicuramente il primo oggi ad essere uscito di casa di tutta la comunità runneresca algherese.
Accelero sulla passeggiata, un cane impaurito sfila. E' un sogno, io sto dormendo. Ma non è così i 4'25 di media, mai fatti, non son sotto il mio cuscino, ma lì riflessi in ogni goccia di sudore che già zampillo.
Ma non respiro, mentre recupero per mille metri penso che non respiro, mi ci vorrebbe un boccaglio per trovar aria in quell'"acqua sospesa". Poco contano le altre due prove da 2000. Il calo netto di 4'35"/km(questo era circa il mio valore i mesi scorsi però!) e 4'49"/km non vince comunque la contentezza per quello scenario irreale.
Poi Natalino, son quasi le 6, gli do il buongiorno (ed è la seconda volta che la prima persona che saluto è lui, indomito dirigente della Gymnasium Alghero, corridore vero, primo in tutto. Qui ad Alghero il running un tempo lo praticavano lui e pochi altri). Poi Mary e Francesco (cosa? una salita della Villanova mare? Io ho già dato per fortuna, non vorrei mi coinvolgessero su quel 10%!). Anche l'Alghero che corre insomma si sveglia.

Amici c'è in programma una partenza per la Corsica, con Ele in campeggio. Esploreremo la zona tra Ajaccio e Porto. Vivremo avventure tra mare e montagna. Le scarpette da runner diventeranno, nel silenzio di qualche alba, esplorative.
Ci sentiamo il prossimo fine settimana. Probabilmente a questo succederà un post su una gara qui ad Alghero che aiuto a reclamizzare (lo mando in pasto alla rete in serata), è con questo comunque che vi saluto. Vamos a campeggiar

martedì 14 luglio 2009

Ciclo allenamento Ugo Scheda 3 (week2): Facili euforie

La settimana scorsa mi stava sfuggendo dal racconto, la riprendo prontamente.
Una settimana bella(53km), perchè la sensazione provata è stata di..facilità.
Eseguo come un soldatino sedute oramai diventate un must. Son meno attento ai tempi, ma è la strada vincente. Mantengo l'idea dell'allenamento. Mi concentro sul nocciolo duro della seduta e..taglio qualcosa in riscaldamenti e defaticamenti ogni tanto. Fa caldo, allenarsi a lungo sfianca. Quindi diveto un pò paraculo. Accorcio..ma su quella parte centrale son intransigente, ci deve stare tutta.
Lunedì: Variazioni 60"-60" per 30' con nuovo assetto del Garmin. Un solo campo dati: il tempo. Caro vecchio tempo, caratteri cubitali a scandirmi le ripartenze. Poi che gusto arrivare a casa e scoprire quanto fatto. 4'05 la media dei tratti veloci. Era la prima volta che le variazioni le dovevo gestire sui 60". Non sapevo come mi sarei comportato, da 40" a 60" cambia tutto. Lo scatto diventa più controllato, il recupero più.. "preoccupante". In principio infatti ho patito il recupero breve, poi ci ho preso la mano. Son stato sin al decimo recupero nei 7'/km, poi son andato oltre per la solita stanchezza. Da prenderci confidenza.
Martedì: Una salita lunga veloce. Scala Piccada as usual, in compagnia di amici di corsa. Con Nico Francesco e..Ursula(?! spero di ricordarmi bene il nome). 6 del mattino ambiente fresco. Ho scatenato l'inferno su quelle rampe. Di una manciata di secondi son dietro al mio best in entrambi i passaggi (i primi 2.5k a 5'16"/km; i secondi 2.3km a 5'36"/km). Son stato molto stimolato dal fatto che fossi inseguito da Nico. Con lui poi sono ridisceso, chiaccherando del mio allenamento. Mi vide in difficoltà la Domenica precedente, ma io a lui: mi stavo allenando, era previsto andassi lento in quel punto! Ed oggi son arrivato su in questo modo perchè..dovevo andar veloce.
A volte sfuggo dalle logiche di chi mi osserva. :-) Belli i 4 allunghi da 200(rec2' souplesse) a fondo valle(40" circa). Peccato finirli perchè mi sentivo le gambe esplosive. Io un 200 a tutta non l'ho mai provato. In pista magari la prox volta..
Mercoledì: Potenziamento con (unico dettame di novità) inserimento della corsa laterale. Ho rispolverato l'insegnamento di Luciano. Io ad iniziare a correre lateralmente non ce la faccio, devo iniziar a corricchiare frontale e solo poi, lentamente girarmi.
Giovedì: Eccola, che bella..la corsa sconnessa! Devo far sterrato per migliorare la mia coordinazione e così che cosa mi invento. Un sentiero vicino a casa, che corre sulla Costiera di Bosa. Sabbiolina in certi tratti, pietre affioranti, buche. Andata e ritorno ne tiro fuori un circuito di 4.3km. Mi ci avvicino riscaldandomi pigramente. Lo affronto per un primo giro, curando gli appoggi, scrutando attentamente ogni difficoltà. Al rientro son sui 6'15"/km(circa 26'). Basta a me? No, oggi ho carta bianca..entra la pazzia. Bene, ora che so come affrontarlo, faccio un giro veloce. Son andato via in progressione. Attento nei punti critici, ma la mia velocità è schizzata a 5'06 di media. E' una corsa veramente animalesca. L'adrenalina scorre e c'è sempre la voglia di accellerare. In certi tratti salto da un punto all'altro del tracciato. Sono in preda ad una trance. Gli ultimi 2 km high score di sporttracks mi segnala a 4'44 di media. Ho finito in incremento costante. Gli ultimi cento metri a 4'10. Devastante l'euforia che ti rimane dopo un allenamento del genere. Ragazzi provate a correre trail..
Venerdì: Ne avete sentito parlare. E' quella bella seduta di 12x400 in pista con 1'38 di media. L'ho invertita con lo sterrato per venire incontro alle esigenze dei miei amici.
Sabato: Un quarto d'ora che non doveva esserci nel giorno di pausa, ma che mi ha portato il record sui mille in 3'49.
Domenica: Mathias è diverso. La mattina alle 6 è lì, a veder la movida algherese del Sabato sera che muore, che lo guarda con occhi stanchi. L'alba quante volte l'ho vista anche io da quella prospettiva. Hai solo voglia di andare a dormire. L'ho sempre vissuto un pò come dovere morale il tirare mattino, mai vero piacere. Quello che mi prende, invece, quando quella luce la vivo fresco, nella violenza dei miei passi. E' questa la mia vera dimensione. Ho salutato il giorno con un medio storico. Ho risposto ai "ti ammiro" di alcuni miei coetanei stanchi con un cenno ed un sorriso.
45' che fino ad ora, nel passato recente, avevo mal digerito: c'eran stati un bel 4'59"/km comunque concluso tiratello in compagnia di Seba; due altre occasioni in cui ero stato una decina di secondi sopra i 5'/km causa traffico/caldo o percorso.
Ma oggi è successo quello che non mi sarei mai aspettato. Mi rammarico di non aver avuto il cardio. 4'58"/km è la media finale. Ma la percezione di questa corsa è stata di una facilità estrema. Non faticavo minimamente a tenere il ritmo. Era un piacere tenerlo e..qui lo confesso, sbirciavo il passo per stupirmi e gioire. Sto andando oltre i 12 km/h e non son in una gara dentro di me. E' la mia corsa. Oggi è un pò impegnata, ma nel mattino di questa domenica è nata una nuova cosapevolezza: vedo i 5'/km con meno timore. Questa la prima pietra per rinfrancarmi su questa convinzione. Attendo nuove conferme..

domenica 12 luglio 2009

Un mille metri fatto come i polpi: 3'49 nuovo record!

Anarchia. La pista mi ha gasato. Quello che vi vado a raccontare non c'entra con il tartan, ma scaturisce dalla consapevolezza dei miei mezzi che ho preso su quel manto. Io sapete ho dei pallini. Il 1000 metri è uno di questi. Nasce tutto da un discorso di Antonio Chessa, mentre mi provavo le scarpe.
"Ci verresti Venerdi 31 Luglio in serata a far un 1000 metri in una gara in pista qui a Sassari, poi doccia e ce ne andiamo tutti a mangiare una pizza.." Li per lì ho detto "perchè no". E' bastata quella proposta per lasciarmi inquieto. E' quasi un anno che non provo i mille io..quale sarà il mio primato.
In pista farò delle figure barbine..
Nella mia storia ho due mille lanciati sotto i 4, terminati con lo stesso tempo: 3'54. Due primati ex aequo celebrati con altrettanti post. Tempi uguali, ma nati in modo diverso. Il primo controllato sino ai 500 e chiuso in forte progressione (comunque sfiancato il sottoscritto dallo sforzo). Il secondo con crollo negli ultimi 300 metri. I minuti successivi a quello sforzo furono terribili, ho impiegato un sacco di tempo a recuperare. Mai provata una fatica così severa!
Avevo fatto pure la tabellina per raffrontarli

Ieri era una di quelle giornate con voglia di sfida. Avevo da osservare un giorno di riposo, ma la proposta dei mille era lì, indecente, che danzava nella mia testa. Verso sera così la decisione. Vado, sto via al massimo un quarto d'ora. Dieci minuti di riscaldamento e km lanciato. Devo in fondo capire che cosa valgo, caso mai decidessi di andar a quella gara.
Il mio percorso da strada vicino casa, i rituali del lentissimo incamminamento verso la zona di partenza. Mi siedo pure sul ciglio della strada una volta arrivato. Due esercizietti di mobilitazione, due allunghi. Sembro quasi serio. Sembro.
La strada diritta sotto di me, si perde lontano. Devo tornare a casa, più veloce di quanto abbia mai fatto. Partire per uno scatto così lungo dà sempre una certa emozione. In un istante dalla mente ti saltan fuori tutte le situazioni analoghe già vissute. Le fatiche passate ti si imprimono dentro come un marchio. A volte spaventano, a volte esaltano. Ero un pò più sullo spaventato. Mi son venuti in mente gli ultimi momenti di quel mille con crollo. Velocissimo pensiero, che come è venuto se ne è andato. Oggi rispetto ad allora vado via più sciolto. Corro veloce, ma non mi sto ammazzando. Mi sembra di essere in uno dei 400 in pista dell'altro giorno. Ho una precisa percezione di me, so riconoscere dal tipo di spinta, la velocità che sto producendo. Uno sguardo al garmin ed infatti sentenzia un circa 3'50"/km in questa prima fase. Ai 500 passo in 1'54. Esattamente a metà strada rispetto alle precedenti prove. Troppo piano, troppo forte?..oggi è la velocità giusta. Non sento fatica, ma me la aspetto. Mi impegno leggermente di più ora per tenere l'andatura, mi distraggo quasi guardando una macchina che esce da un incrocio. Qui a casa vedo che il Mathias di oggi tra gli 800 e i 900 metri prende e raggiunge quello in piena crisi del 30 di agosto 2008. Impatto anche stavolta?..No per nulla, perchè la freschezza è quella del primo mille sotto i 4 del 30 maggio 2008. Mantengo la velocità, non posso dire di esser in progressione, ma sono costante. Il record è ineluttabile: 3'49. Esulto, come sempre. Mi stupisco. Alla fine, dove è la stanchezza? Non ho bisogno di sedermi come le altre volte e riprendo subito a defaticare.. Cavolo ma ho sprintato? La sensazione è quella di una ripetuta tiratissima, non di una simulazione di gara.
Qui a casa noto la curiosità dei cento metri che si son succeduti in questo mille: 21"-24-"-22"-24"-23"-"23"-24"-22"-24"-22".
In pratica ho avuto la propulsione dei polpi in acqua, che si muovono in avanti rilanciandosi sempre. Ecco io mi son rilanciato sino alla fine, oscillando tra un cento in 24 ed uno in 22.Ho la certezza che forse ancora qualche centinaio di metri potevo resistere a questa velocità, più dubbioso invece sulla possibilità di fare meglio sui 1000 secchi. Si entra nel mondo di Lucky. Il cambio di passo, sua peculiarità non ce l'ho nelle mie freccie; così come la resistenza a velocità superiori. Sono doti che si devono acquisire con l'allenamento. Questo è un bel mille per quel che mi riguarda, ottenuto con il mio attuale e non specifico (per la distanza) bagaglio podistico.
In un quarto d'ora son rientrato, lo dicevo, felice come non mai. Felice per il tempo e perchè mi son portato in strada a mettermi in discussione. E' una caratteristica nostra, importante e che va tramandata: il gusto della sfida!
Dobbiamo aspettare che ce lo dica qualcuno, che sia la società, un'occasione o un evento particolare, che sia la moda a organizzarci, ad istituzionalizzarci la nostra sfida? NO..nasce tutta dall'istinto ed è bello assecondarlo quando chiama. Tutti in strada a far il mille aioo :-)

venerdì 10 luglio 2009

Metti una sera in pista con i blogtrotters tra 400 e 100.Una promessa futura scarpa: asics nimbus 11

Ma così non mi divertivo da un sacco..correre insieme è bello, farlo in pista ancora di più.. con gli amici blogtrotters Davide e Paoletto è un ulteriore valore aggiunto. Perchè ci conosciam da un sacco e viviamo l'allenamento dell'altro con partecipazione. Io poi quello di Paolo ancora di più, dal momento che gli sto facendo seguir il programma di Ugo sotto la mia supervisione (ma stai tranquillo Paolè che il dottore si informa delle tue performance ed evoluzioni :-) ) ed inizio a metter in pratica le mie conoscenze mediante suggerimenti..

La giornata è iniziata al negozio di Antonio Chessa, quello Sportissimo, attaccato allo Stadio che per chi è di Sassari è un must..mi ha fatto l'analisi della mia corsa, con una ripresa del mio appoggio.Fighissimo!
A parte il mio difetto si vede benissimo che sono neutro e così ho scoperto quel che in fondo già sapevo.. Le Asics Nimbus 11, scarpa top nella categoria A3, saranno le degne sostitute delle Nimbus 9, una volta che giungeranno al termine della loro esistenza. Continuità nella scarpa e..
nei tempi in pista. Uscito dal negozio, mi son infilato allo stadio dove già giravano i miei amici.
Io avevo i 12x400(rec2' in souplesse), che temevo tanto..che non avevo finito la volta precedente sulla banchina del porto.
Il giro di pista il mio garmin non lo digerisce(sballa paurosamente), inutile configurare altri parametri perciò se non, a caratteri cubitali, il tempo. Sono tornato old style..ai vecchi tempi presi manualmente, con i tempi di recupero rispettati grossolanamente. Partivo nei 2' ma non mi uccidevo se segnava 1'58 o 2'03.
Ho comunque realizzato una seduta regolare con tempi di questa fatta (1'40 - 1'36 - 1'35 - 1'37 - 1'37 - 1'37 - 1'37 - 1'40 - 1'41 - 1'38 - 1'40 - 1'37). La media di 1'38' e i 4'03"/km mi danno ottime sensazioni. La presenza degli amici in pista e di altri corridori mi spingeva ad aver continui riferimenti. Difficile mollare.. certo qualche cedimentino c'è stato, a cavallo dell'8°/9° ad esempio, ma contenuto..ed assolutamente non influenzato da ansie di tempo. Correvo e basta. Mi sentivo elastico e forte in mezzo ai forti, che certo a 4'/km si stavan riscaldando.. (che ridere quando ho sentito dire ad un gruppetto "ora uno piano uno veloce. Iniziamo con il lento". Iniziavamo in quel punto il giro in contemporanea. Dentro di me pensavo di sverniciarli ed invece la mia ripetuta è stata fatta.. dietro di loro che si stavan riscaldando!! Stimolante...)
Poi vedo ora che la prima è stata fatta con timidezza(1'40), forse per aver un pò di confidenza iniziale con la pista ed i tanti podisti (ma quaaanti). Un signore poi, a noi blogtrotters, ci ha pure cazziato perchè appena arrivati correvam il riscaldamento affiancati e ci ha subito dettato la legge della pista.. "in fila indiana, è già la seconda volta ve lo dico" Temevo ci sbattesse fuori seduta stante!!
Ho assistito ai 10x200 sofferti di Paolo. L'ho ammonito ai primi quando mi ha comunicato la percorrenza..non può fare i tempi che faccio io sui 200 con il suo motore! Spingi Paole..ed infatti poi è sceso sin ai 34". Bravo il ragazzo.
Anche Davide si è accodato a Paolo nei 200, pure lui ha avuto difficoltà nel trovar la giusta modalità di esecuzione. Tempi alti rispetto alle sue potenzialità poi ha tirato fuori un 30" all'ultima. Cazz! Ecco che si intuisce la sua classe superiore..quella che poi mi ha accompagnato nel mio ultimo disperato 400. Gli ho chiesto di tirarmi affinchè poi potessi prender la sua scia. Ho chiuso in progressione sprintando nel rettilineo finale superando una ignara podista che nulla chiedeva se non di esser sverniciata dal.. velocista dei poveri.
Si! Siccome ci sentiam velocisti a fine seduta e che credete che abbiam fatto.. signore e signori.. un cento. Cento centoo..cantava il pubblico di Iva Zanicchi in Ok il Prezzo è giusto. Avevo in mente sta stupida canzoncina mentre camminavamo verso la zona di partenza. Sfida a 3.. Usain Bolt, flash..lo stadio si fa silente.. Puff esco dalla fase onirica di trance e son catapultato lì con i miei due amici a scegliere la corsia. Io i cento in vita mia, mai li ho provati.. era la prova che correvan i miei compagni alle medie quando educazione fisica non potevo farla.
Ma ora son un runner, di quelli" seri e conosciuti" per di più, non ci si può tirar indietro. Il cento è divertente..manco te ne accorgi di stare a farlo che è già finito! Penso a quel discorso del Califfo in macchina, sulla modalità di esecuzione dei passi in questo scatto, ma è teoria. La pratica, nel primo cento di mia vita, mi fa partire senza blocchi, così al 3..2..1.. via di Davide. Li vedo schizzare in avanti, mi danno parecchi metri, ma non una enormità. Cerco di muover veloci le gambe, mi sembra quasi di non andare, goffo sotto lo sguardo divertito della tribuna e..stoop..stoppo un'eternità dopo la linea. Mistero sul quanto abbia fatto..qui a casa poi proietto tutto su google earth dove vedo la linea d'arrivo e..non ci credo quasi, 17".. I miei amici fanno 2" meglio. Usain sei avvisato, hai nuovi sfidanti!!

lunedì 6 luglio 2009

Ciclo Ugo training (scheda 3 week 1): Pezzetti sparsi, mentre uno sui mille

Inizia la terza scheda del mister. Cose interessanti all'orizzonte.
La prima settimana, lasciata alle spalle, ha avuto un picco rappresentato dalle ripetute di giovedì e un pò di sofferenza nelle altre uscite.

Lunedì del resto mi son messo a far le variazioni di ritmo ad un'ora impossibile. Quasi mezzogiorno, ma di fronte a casa, proprio di fronte. I 26° eran incoraggianti.
Quindi bandana in testa e acqua a portata di bottiglia. Per la prima volta Ugo me ne chiede 40 minuti, cioè 20 variazioni 40"-1'20". Le faccio così come capita e vien fuori un 3'58 nel tratto veloce. Recuperi sotto i 7'/km sin a metà, poi oltre per la cottura progressiva che subentrava. Psicologicamente comunque aver l'uscio di casa lì vicino è stato confortante. Non mi ha fatto mollare. Giro alto rispetto al consueto, ma le ho prese più accorte non sapendo come avrei digerito quelle in più che avrei dovuto fare oggi.

Martedì: Ci son le salite da 500 su salita 6%. Oggi..8! Ora nelle settimane, sul target delle 5/6 prove, mi ero portato sin a 4'51"/km di media, con la caratteristica però di non riuscir a fare poi un metro in più. Finivo letteralmente distrutto. Ora come fare ad eseguirle? Con il piglio precedente non avrei mai concluso l'allenamento. Così ho preferito prenderle più piano.
Mi riscaldo che sembro un robot, legnoso, senza neanche tanta voglia di muovermi, penso che oggi butta male. Me ne vado su un prato sconnesso adiacente la salita e mi diverto a passarci lì dentro il mio quarto d'ora di accensione dei motori. Mi spiace quasi abbandonarlo. Infine mi pongo sotto la salita e via per 8 volte a 5'16 di media finale. Schifo non fà...la fatica finale si è fatta sentire, anche se è una fatica più morbida. Son riuscito anche a defaticare, cosa che quando avevo fatto quelle ripetute record non mi era stato possibile. Mi son difeso. Mi sembra di esser in un videogioco dove gli schemi son sempre più difficili e per portarli a termine devo ingeniarmi al meglio per salvar la pelle al personaggio, che però in sto caso son io!
Mercoledì di potenziamento. Rilassante e..riesco a far la corsa calciata per una sessantina di metri(prima eran una 30na). Mi piace e ripeto. Non ho seguito lo schema solito, ma se c'era un esercizio che mi riusciva bene lo bissavo a sensazione. Potenziamento katzen.

Giovedì 6 ripetute da mille rec 800
La temevo di brutto. Non volevo cannarla per causa clima, quindi ho riscoperto la corsa mattutina, poco dopo le 6. E' troppo bello. Esco voglioso, son fresco. I due allenamenti pesanti di lun/mar son stati assorbiti.
Mi riscaldo e verso il finale del riscaldamento metto 3/4 allunghi. Stoppo il cronometro, faccio il bagno di acqua sotto una fontanella, sotto lo sguardo attonito di un netturbino.
Spingo bene a 4'18 la prima, tempo che non sforerò più. Non faccio fatica a lanciare e tenere l'andatura. Arrivo sin ai 4'12 nella 3°, la più veloce. Godo come poche cose. Soffro solo gli a ultimi 150 metri, dove mi vien da guardar l'orologio per veder quanta strada manca, ma son troppo pochi per rovinarmi la performance. Resistenza!
Poi arrivato a Fertilia inizia il rientro. Incontro pezzetti sparsi di Alghero marathon, veramente poca gente. L'altro anno ci voleva una moto apripista per quanti erano/vamo. Dinamiche di vita ed un pensiero senza cattiveria "Un vaso rotto per quanto incolli i pezzi, rimane sempre un vaso rotto". Mi spiace per chi l'ha creato, io mi ci son solo trovato dentro e non posso provar ugual dispiacere per un qualcosa che non funziona più come prima. Non che in gara vada meglio, alla fine son sempre gli stessi quelli che vedo. Pochi, a dispetto di interi pullman passati. (a chi mi chiede talvolta perchè non ti alleni più con noi, sospirando direi..perchè non gareggiate più con me!?)
Corro, io corro veloce, sono uno sui mille :-), non posso fermarmi, batto un cinque volante, nella mia quinta ripetuta, ancora ottima. Poi l'ultima. Non ho sforato lo dicevo.. 4'16 la media finale, che mai io..
Sfoglio il diario ed avevo un 4'18 agli inizi di giugno, ma con 200 metri di recupero in più(1000)!
Son curioso di veder tra un paio di settimane cosa succederà quando il recupero scenderà a 500

Venerdì: bicicletta veloce uscita. 50' dove ho condensato salite toste, per vedere l'effetto che fa salir in piedi. Fino all'8% ok..poi oltre torna a sentirsi la differenza e faccio fatica, salgo in modo innaturale e spingendo tutto sbilanciato con la sinistra(era la salita di casa 15%). Bocciate. Torno a pendenze più soft.

Domenica: Medio di 30' nel contesto di 1h30' in compagnia. Troppo tardi le 7:30..l'umidità non ci ha dato scampo. Il mio medio è partito in un punto sulla costiera un pò sfortunello, ci stava dentro la salita da 500 al 6% ed un altro paio di strappetti. Alla fine chiuderlo a 5'14 è stata un'impresa. Fortuna Mary&C mi han tirato. La maglia non l'ho mai avuta così bagnata..ed al punto di partenza poi vi son arrivato camminando, abortendo il defaticamento. Fuck!

sabato 4 luglio 2009

Libero di correre nel vento senza ritmi. Bilancio di 10settimane di Ugo training

Leggevo di vecchi post di allenamento, dell'anno scorso e più indietro. Quanto sbattimento, che paranoia di star dietro a min/km da rispettare, ritmi da impostare. Una corsa sempre bilanciata e accorta, che non poteva uscir dai binari. Comunque mi divertivo, anche se lo sforzo celebrale da pagare era alto..
Mi stupisco oggi di trovarmi invece così LIBERO. Dieci settimane con il nuovo allenatore e già mi sento rinato. La corsa è diventata più istintiva. Non ho un ritmo da rispettare, sono libero di correre al massimo delle mie possibilità di giornata. Quella forza che riesco ad esprimere necessaria a finir l'allenamento.
Registro i dati e mi stupisco. Li analizzo. In apparenza a chi mi legge da molto potrebbe sembrare non sia cambiato tanto nella mia maniacalità e pignoleria nell'affrontarli. E' una differenza che va spiegata. La pignoleria dei dati prima la portavo anche in strada e se per dire i mille li dovevo far a 4'47 sulla base di calcoli ricavati da siti o tabelle che seguivo, mi sforzavo di rispettarli, a costo di accelerare/decellerare durante l'esecuzione. Da paura!
Oggi niente più di tutto questo. In strada c'è un Mathias nuovo, che non sa a quanto potrà correre, che non deve saperlo, lo deve scoprire e poi registrare.
Uno degli insegnamenti di Ugo è questo. Esiste un modo di allenarsi fatto di sensazioni. Non posso imprigionar il corpo in numeri. Che ne posso saper della velocità che è in grado di rendere, se non lo lascio sfogare mai appieno?
I mille emblematico esempio, come vedrete tra un paio di giorni dal resoconto, mi testimoniano questa svolta di pensiero. Sto a stropicciarmi gli occhi per quel che riesco a fare!.
Non ho iniziato a far sul serio da dieci settimane, come si potrebbe facilmente pensare. E' almeno un anno che cerco di incardinar la mia corsa in allenamenti sensati. Di schemi si che ne ho seguiti..ma nessuno mai aveva fatto della libertà di sensazione il fondamento con cui interpretar tutte le corse.

Altro aspetto non secondario, non devo pensar più a come allenarmi, non ho più questa preoccupazione. C'è chi vi pensa per me :-) Anche questa è una forma di libertà.. Posso esser più animale e..correre semplicemente. E quando non corro, pensar ad altro senza il pensiero di inventarmi allenamenti!

E la preoccupazione, anche inconscia, di dover dar conto a qualcuno che prima non c'era? Quella non l'ho avvertita. E' facile essere allenati quando c'è la passione, che comunque mi farebbe correre ugualmente. Mi volto indietro e vedo quasi tre anni di uscite costanti in cui mi son mandato a correre. Con la pioggia ed il vento sono andato, senza che me lo dicesse qualcuno. I suggerimenti di Ugo si inseriscono perciò in una costanza di comportamenti da parte del sottoscritto. Se toppo, salto, sposto una corsa nulla cambia.. Chi mi suggerisce è una persona che mi inculca principi, non tempi! Se questo è il rapporto, tutto è più facile e rimane nell'ambito di un bel gioco, quello che ho deciso di praticar con il mio corpo quando ho scoperto questo sport.
Il rapporto corridore agonista/zen è infine in via di miglioramento.Mi spiego.
Esisteva anche prima il lato zen in me. Amavo correr pur in passato concedendomi parentesi di corse senza obiettivo(per il gusto di correre), però eran momenti a sè stanti. Non potevan conviver nella stessa uscita le due nature.
Oggi invece riesco ad essere zen anche durante gli allenamenti più strutturati, perchè anche in essi, come spiegato, non ho più obiettivi. Corro dove mi capita(emblematici i miei riscaldamenti in pineta, che prima non frequentavo per la paura.. non prendesse il garmin!)..alla velocità che riesco. Ho sfatato un altro mito che mi ero costruito. Gioia di correre = solo corsa lenta e contemplativa. Sbagliavo. La felicità del correre veloce è impagabile. Sentirsi il vento in faccia e i muscoli che lavorano a pieno regime mi fanno sentir vivo e apprezzar il gesto più che mai. Oggi son insomma più che in passato un minestrone delle due nature.
La chiudo qui
Del resto, delle sensazioni che mi danno gli allenamenti specifici, le salite il potenziamento, parlerò in seguito..è troppo presto per tirare conclusioni.

giovedì 2 luglio 2009

Cacciatore di aquiloni

Ok vabbè son un pò in ritardo rispetto al resto del mondo, ma ho finito due minuti fa di leggere questo stupendo libro. Da brividi, ti cattura e non ti molla più. Dicon che anche il film sia fatto bene, mi sa che tra oggi e domani lo visiono. Faccio una full immersion di Afghanistan e di aquiloni :-)

Ora ho lì l'Ombra del Vento che mi stuzzica..